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Del Gaudio Alessandro - Aurora d’Inverno

Lugo è un adolescente come tanti. Adora le belle macchine e le sfavillanti luci metropolitane. Riesce a realizzare il sogno di tornare ad Albacoeli, per rivedere la casa paterna e i luoghi dimenticati, ma una sorte incredibile l'attende. Un destino da cui rimarrà per sempre segnato, che lo porrà al centro di eventi prodigiosi, grandi battaglie, a contatto con invincibili eroi e lucertoloni parlanti, scimmie guerriere ed entità antiche. Tutto sembra normale, niente è come sembra. Chi è la donna che invoca il suo aiuto? Chi è il cupo cavaliere che lo aiuta in un mondo soffocato da diaboliche cospirazioni e terribili profezie? Grandi forze stanno per scontrarsi sulla strada verso la Città dell'Inverno...
E' un romanzo coraggioso. Un fantasy fuori dagli schemi. Sarebbe stato davvero facile per l'autore adagiarsi sui cliché ben noti sin dai tempi de "Il signore degli anelli": draghi, folletti, cavalieri indomiti, bellissime principesse e così via. Invece, Del Gaudio ha saputo reiventare quasi tutti i luoghi comuni miscelando poi il risultato in una storia profonda e avvincente. Sin dalle prime battute ci si trova di fronte a interessanti spunti inediti. Lugo, il giovane protagonista del libro, vive su un pianeta parallelo al nostro (Geon), in una città che somiglia a quelle della Terra. Addirittura, quale gesto d'amore nei confronti di Torino (di cui è originario), Del Gaudio descrive non una Mole Antonelliana bensì 7!! Senza contare che il lettore, mentre da un lato si trova a suo agio per le strade di Alphane, riconoscendole come vicine alla propria realtà, dall'altro ha di che stupirsi per le invenzioni e i dettagli che di tanto in tanto si intravedono qua e là. Qualche volta, infatti, l'autore si concede persino qualche puntatina nella fantascienza! Ma Del Gaudio ha una solida preparazione fantasy e ben presto il romanzo sterza in questa direzione. Cominciano ad apparire creature mitologiche (un lucertolone parlante, una donna volante, un cavaliere dall'armatura magica...) e lo scenario più vicino a noi sfuma lentamente per fare posto a luoghi incantati e incantevoli, vasti panorami dal sapore medievale, villaggi e città misteriose. Se proprio devo scovare un primo pelo nell'uovo, ecco, questo mi sembra il difetto di fondo dell'opera. Di solito nel fantasy dei grandi scrittori, l'universo immaginario in cui si muovono i personaggi è tutto fantastico. La tendenza è quella ad accantonare il nostro mondo reale per ricreare regole, situazioni e vicende completamente astratte da ciò che comunemente conosciamo. In "Aurora d'inverno", al contrario, ho scorto una frattura tra la prima parte e la seconda (quella più marcatamente fantasy), uno stridente contrasto che può mettere un po' a disagio il lettore, soprattutto quello avvezzo al genere. Ma ciò non toglie che questo contrasto possa, per altri versi, costituire un ulteriore punto di forza.
Grande ammirazione suscita la caratterizzazione dei personaggi. Qui siamo di fronte a una autentica galleria di figure straordinarie. Difficile elencarle tutte. Si va da Lugo, giovane di belle speranze che diventa l'eroe dell'intera vicenda, fino all'incredibile Lord Galdion, l'enigmatico cavaliere invincibile che comincia a vivere in simbiosi con Lugo e lo aiuta nei momenti più difficili, e finire poi con lo strabiliante Torgal, il golem-robot dal cuore d'oro (letteralmente!), il cui ruolo è simbolico ed eroico allo stesso tempo. E gli innumerevoli personaggi (vi assicuro che sono davvero tanti!) vengono orchestrati in modo sapiente ed equilibrato, con poche sbavature o incertezze.
Tra le altre cose, ho apprezzato molto alcune trovate che considero geniali. Per esempio: la simbiosi magica ed emotiva tra Lugo e Lord Galdion; il demone che alberga nella spada; l'isolamento di Vassane, vero e proprio regno fantastico celato agli occhi dei "moderni" da uno scudo magico e un cancellio ciclopico.
Per quanto riguarda il cattivo, il Sindallion, mi ha lasciato un po' perplesso. Per quella che è la mia conoscenza del fantasy, penso sia importante mostrare l'elemento maligno e avverso per dare maggior drammaticità, magari sin dalle prime battute del romanzo. Ma in questo caso, il Sindallion si vede poco, anzi per niente (se non alla fine...) e agisce solo per mezzo dei suoi ignobili servitori. Anche questo però può apparire un voler cercare quel famoso peletto nell'uovo... Avvincente (la battaglia finale è bellissima), a tratti poetico, ispirato, ben scritto, commovente, profondo, sicuramente appetibile anche da parte di chi - come me - ha poca sensibilità verso il fantasy, "Aurora d'inverno" convince e dà l'impressione di meritare ben altri riconoscimenti ed editori più importanti.
Per ulteriori informazioni visita: http://www.magneticaedizioni.it/catalogo.html

Aggiunto: February 23rd 2007
Recensore: Emiliano Maramonte
Voto:
Link correlati: magnetica edizioni
Hits: 1240
Lingua: italian

  

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