una introduzione di Glenn Grant, Memetista
Un’idea è qualcosa che avete voi; un’ideologia è qualcosa che ha voi.
"An idea is
something you have; an ideology is something that has you."
Morris Berman
E se le idee fossero virus?
Consideriamo i fagi della serie T. Un fago della serie T
non può replicarsi, si riproduce rapinando il DNA di un batterio, forzando il
proprio ospite a fare milioni di copie del fago. In modo simile un’idea può
infettare in maniera parassita la vostra mente e alterare il vostro
comportamento, forzandovi a desiderare di parlare dell’idea con i vostri amici,
esponendo così anch’essi all’idea-virus. Qualsiasi idea che si comporti in
questo modo viene chiamata "meme".
Diversamente da un virus, che è codificato nelle molecole
di DNA, un meme non è niente altro che uno schema di informazione, uno a cui è
successo di essere evoluto in una forma che induce la gente a ripetere tale
schema. Memi tipici includono slogan individuali, idee, motti pubblicitari,
melodie, icone, invenzioni e mode. Questa idea che la gente funga da ospite per
stringhe di simboli capaci di alterare la mente potrebbe suonare un po’
sinistra, ma di fatto ciò non è niente altro che ciò che la cultura umana
rappresenta.
Come specie noi siamo co-evoluti assieme ai nostri memi.
Immaginate un gruppo di Homo Sapiens alla fine del Pleistocene. Sono appena
arrivati con l’ultima alta tecnologia delle asce a mano e stanno provando a
mostrare ai loro vicini Homo Erectus come realizzarle. Coloro che non
riusciranno ad abituare la propria mente al nuovo meme si troveranno in
posizione di svantaggio e saranno scacciati dall’evoluzione dai loro cugini più
intelligenti.
Nel frattempo i memi stessi si evolveranno, proprio come
nel gioco del "Telefono" (dove un messaggio viene sussurrato da una persona
all’altra ed ogni volta viene leggermente modificato). La selezione favorisce i
memi che sono più facili da comprendere, da ricordare e da comunicare agli
altri. Le versioni alterate di un meme utile sicuramente verranno scartate.
Così, almeno in teoria, l’abilità di comprendere e di
comunicare memi complessi è un tratto di sopravvivenza e la selezione naturale
dovrebbe favorire coloro che non sono così conservatori da riuscire a
comprendere nuovi memi. O no? In pratica, alcune persone saranno così pronte ad
abbracciare qualsiasi nuovo meme che si presenti, anche se dovesse dimostrarsi
una sciocchezza mortale, come:
"Salta giù da una collina e dio ti farà
volare."
Tali memi si evolvono per generazione da gente pazza o
attraverso gli errori di replica. Si noti, comunque, che tale meme potrebbe
avere moltissimo richiamo. L’idea del volo magico è così allettante... forse, se
ci credessi veramente, forse potrei proprio saltare dalla collina e...
Questo è un punto vitale: la gente cerca di infettarsi con
quei memi che trova più allettanti, senza curarsi dell’oggettivo valore o della
verità del meme stesso. Per di più, il portatore del meme del salto della
collina potrebbe non prendere mai l’infezione, potrebbe passare il resto della
sua lunga vita infettando altre persone con il meme inducendo milione di
sciocchi creduloni a saltare verso la morte. Storicamente una cosa del genere
accade ogni giorno.
Se i memi possano o meno venir considerati come vere "forme
di vita" è argomento di vari dibattiti, ma è comunque irrilevante: si comportano
in un modo simile a quello delle forme di vita, permettendoci di combinare le
tecniche analitiche dell’epidemiologia, della scienza evolutiva,
dell’immunologia, della linguistica e della semiotica in un sistema efficiente
conosciuto come "memetica". Piuttosto che discutere sulla “verità” intrinseca o
sulla mancanza di “verità” di un’idea, la memetica si concentra essenzialmente
sul come tale idea ottenga le proprie repliche.
La memetica è vitale per la comprensione di culti,
ideologie e campagne pubblicitarie di ogni tipo, e può aiutare ad ottenere
l’immunità da contagi informativi pericolosi. Dovreste essere coscienti, per
esempio, che vi siete trovati esposti al Meta-meme, il meme sui memi...
Nel mio sito c’è un
catalogo che ha lo scopo di fornire un linguaggio per l’analisi dei memi, dei complessi
di memi e dei movimenti sociali che diffondono. Il nome della persona che per
prima ha coniato e definito ogni parola appare tra parantesi, anche se alcune
definizioni sono state parafrasate e alterate.
Fonti
Richard Dawkins, The Selfish Gene.
Keith Henson, "Memetics", Whole Earth
Review #57: 50-55.
Douglas Hofstadter, Metamagical Themas.
Howard Rheingold, "Untranslatable Words", Whole Earth
Review #57: 3-8.
Per un trattamento narrativo di queste idee si veda il mio
racconto Memetic Drift in Interzone #34 (March/April 1990).
Titolo originale
A Memetic Lexicon,
traduzione italiana Danilo Santoni
Share-Right (S), 1990, by Glenn
Grant, PO Box 36 Station H, Montreal, Quebec, H3C 2K5.
(E' possibile riprodurre questo
materiale a condizione che i destinatari possano riprodurlo a loro volta, non è
permesso cambiarlo e va sempre inclusa questa nota. Se viene pubblicato,
mandatemene una copia, okay?)