una biobibliografia di Marcello Bonati
Dan Simmons è uno scrittore sorprendente e di difficile collocazione
all'interno delle etichette letterarie: non solo riesce a produrre opere di
valore nei generi più svariati (fantascienza, fantasy, horror...), ma tutto il
suo lavoro ha grossi agganci con i classici della letteratura mainstream.
I più evidenti: “The Hollow Men” è legato tematicamente a Dante e T.S.
Eliot con una struttura che si basa su quella dell'Inferno; “Hyperion” deve
la sua struttura a “I racconti di Canterbury” e insieme a “The Fall of
Hyperion” fa un esame dei temi cari a John Keats e si pone le stesse
domande che il poeta si pone nei poemi omonimi; “Carrion Comfort” deriva il titolo e molti
temi da una poesia di Gerard Manley Hopkins e un suo racconto del ‘93, “The Great Lover”,
trae spunto e forza dalla produzione dei “poeti della guerra” morti quasi tutti nelle trincee
durante la prima guerra mondiale.
Nato nel ‘48, si è laureato nel ‘71 e si è poi dedicato per circa dieci anni all'insegnamento.
Durante questo periodo ha scritto alcuni racconti, li ha spediti alle riviste e questi sono stati
accettati. Non ne ha pubblicato nessuno perchè tutte le riviste chiudevano per motivi
economici prima di riuscire a pubblicare le sue opere. Sul punto di abbandonare ogni sforzo per
diventare uno scrittore professionista, fu incoraggiato da Harlan Ellison che nell’’82 lo iscrisse
ad un concorso con il racconto “The River Styx Runs Upstream” che poi vinse. Tre anni dopo
un suo romanzo, “Song of Kali”, vinse il World Fantasy Award.
Da allora la sua carriera non ha conosciuto soste e ha pubblicato oltre dieci romanzi, due
antologie e due libri sulla scrittura. Ha vinto un premio Hugo, due World Fantasy Award, un
Theodore Sturgeon Award, otto Locus Award, un British Fantasy and Science Fiction Award e
quattro Bram Stoker Award.
Senza dubbio, nonostante la pubblicazioni di altri ottimi romanzi, la fama di Simmons è dovuta
ai due romanzi dedicati al pianeta Hyperion (“Hyperion” e “The Fall of Hyperion”) conosciuti
anche col nome collettivo di “Hyperion Cantos”, ai quali ha poi aggiunto altri due volumi,
“Endymion e “The Rise of Endymion”.
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