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VITA IN LETTERE - Marzo 2010

Inserito Lunedì 12 aprile 2010

Saggistica di Roberto Sturm

Libri acquistati: Il quinto principio (V. Catani),
Libri letti: Pioggia nera (G. Simenon), L’orma rossa (C. Battisti), Dammi! Song for Lovers (Irina Denezkina)


Un’altra perla di Georges Simenon. Riuscirò mai a dire qualcosa di negativo su un suo romanzo? Pioggia nera si discosta un po’ dal Simenon tradizionale, almeno come trama. I temi trattati, però, sono sempre molto profondi e attuali, come sempre. Una storia vista dal punto di vista di un bambino, Jérome, la cui felice adolescenza viene per un periodo di tempo turbata dall’arrivo di una vecchia zia del padre, Valérie, che per una serie di circostanze si trova senza casa.
Intollerante, saputa, invadente, la vecchia zia diventa una spina nel fianco nella vita quotidiana della felice famiglia di Jérome, i cui genitori lavorano nel settore del commercio e ospitano la vecchia zia solo per questioni di opportunità. L’adolescente ha un amico, Albert, che abita nella casa di fronte, con cui però non ha mai parlato. E’ ammalato di tubercolosi e Jérome ne segue i movimenti dalle finestre. Il padre di Albert è un anarchico implicato in un attentato. Dalle conversazioni che ascolta in famiglia, a cui riesce a dare un senso compiuto solo anni dopo, il ragazzo riesce a capire che il padre del suo amico è ricercato dalla polizia a causa delle sue attività. E non può che provare un moto di simpatia per l’uomo che la vecchia attacca sempre come destabilizzatore della società costituita e come delinquente.
Le storie di Jérome ed Albert si sfiorano data la vicinanza delle loro abitazioni senza mai incrociarsi. Ma è una storia importante per l’adolescente che, anche dopo tanti anni, ne ricorda i particolari con un’accuratezza che solo un bambino può avere.

Alla ribalta da molti anni per i ben noti fatti, su cui non è questa la sede per disquisire, Cesare Battisti è un autore che da anni ero curioso di leggere. Questo suo romanzo (L’orma rossa) ci offre uno spaccato della vita di un presunto terrorista al di fuori dell’Italia. Il testo è interessante, anche se non necessariamente coinvolgente, con una partenza e un finale non all’altezza del corpo centrale dell’opera. Lo stile non è dei migliori e spesso la vicenda stagna per troppo tempo. E’ un romanzo fin troppo denso, che sicuramente mette troppa carne al fuoco senza, alla fine, riuscire a tirare le fila delle diverse digressioni. Terrorismo, politica, sinistra, PCI, Togliatti e Mussolini formano un puzzle che non sembra riuscire. Ma la storia ha i suoi pregi e un punto di vista alternativo a certi momenti storici sono i benvenuti. Specialmente oggi, che abbiamo a che fare con una omologazione mediatica che sa tanto di censura. E già solo questo mi pare un motivo più che sufficiente per leggere L’orma rossa.

Deludente questo Dammi! Song for Lovers della giovane autrice russa Irina Denezkina. Un libro che possiedo da qualche anno e che solo oggi mi sono trovato a leggere (a metà) e che non porta niente di nuovo ad una letteratura che parla di giovani e del loro degrado. Acclamata da alcuni come una Salinger in gonnella, il paragone mi pare poco ossequioso e improponibile. E’ vero che, come nel Il giovane Holden non accade niente, ma ci troviamo di fronte a tutta un’altra musica. Dialoghi banali, situazioni trite e ritrite, la Russia post Unione sovietica non sembra avere niente di diverso dall’occidente di trenta o quaranta anni fa.
Una lettura stagnante, poca originalità nella trama e nella forma, è un libro che tedia. Lette le prime venti pagine è tutto un dejà vu. Non so se dopo questo libro uscito nel 2003 (in Russia, dove ha vinto prestigiosi premi) Irina abbia pubblicato niente altro. Non mi sono documentato al riguardo, ma credo sia molto difficile. Sesso, musica, alcol, droga e violenza non formano più, ormai, una miscela esplosiva. In questo caso direi una tisana calmante.



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