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Inserito Giovedì 21 ottobre 2004

Autori di Richard K. Morgan

(Reccomended Reads)

 

Questo è il tipo di discorsi che potrebbe andare avanti all’infinito, così mi sono limitato ai generi di cui posso blaterare. Per quelli nei confronti dei quali mi mantengo più sul vago potete interpellarmi personalmente.

 


SF/Fantasy

 

(Vecchia Scuola)

 

Poul Anderson – i suoi libri mi hanno introdotto in un’età piuttosto verde al concetto dia caratterizzazione e di fallibilità umana in un contesto SF. Prima di essi leggevo Asimov. Come gran parte degli scrittori di SF di vecchia scuola, che scrivevano per un mercato orientato dalla produzione pulp, i prodotti di Anderson sono veramente prodigiosi e, ad essere onesti, di qualità variabile. Gran parte della sua produzione iniziale mostra anche le devastazioni del tempo nei suoi ruoli sui sessi ampiamente antiquati, anche se mai misogeni. Forse meritatamente s’è poi guadagnato la reputazione di essere di destra, ma merita sottolineare che vi è arrivato attraverso le politiche libertarie e un chiaro orrore per le tragedie umane che vengono imputate allo stato. Anderson non è mai stato il buffone politicamente corretto di nessuno, prima di tutto è stato un umanista. E nel frattempo ha prodotto alcune opere stupende, incluso un romanzo fantasy definitivo (the Broken Sword/La Spada Spezzata) che ha spazzato il campo dalla robbaccia derivata da Tolkein e da tutto ciò che è venuto dopo, oltre alla serie di personaggi più amati che abbiano mai arricchito il genere fantascientifico. Purtroppo è morto nel 2001. Gran parte del materiale che qui ho raccomandato è sicuramente esaurito e si può trovare solo tra le bancarelle dell’usato, ma non preoccupatevi, lo sforzo della ricerca sarà ricompensato. Iniziate con:

I Guardiani del Tempo (Guardians of Time) (quattro racconti lunghi)
Dominic Flandry – Libro terzo (Flandry of Terra) (tre novelle)
We Have Fed our Seas, anche conosciuto come The Enemy Stars
La Spada Spezzata (The Broken Sword)
I Figli del Tritone (The Merman's Children
)


Bob Shaw – un altro praticante della vecchia scuola (è morto nel 1996) ed un’influenza similmente umanizzante nelle mie prime esperienze del genere. Gli eroi di Shaw tendevano ad essere uomini sui trenta-quaranta anni, duri ma scontrosi, forse chiaramente competenti ma nonostante tutto permeabili al senso del meraviglioso rispetto alle opere dell’universo e al cuore umano. Per me è apparso sempre più a suo agio con la forma del racconto e i suoi romanzi presentano spesso le caratteristiche della narrativa breve messa in sequenza o stesa fino alla lunghezza di un libro. Provate:

Cosmo Selvaggio (Ship of Strangers) (racconti)
The Palace of Eternity
Terminal Velocity
Cosmic Kalaidescope
(racconti)

 

 (Scuola di mezzo)

 

William Gibson – l’uomo che ci ha reso alla moda. Giustamente o ingiustamente, il re riconosciuto del Cyberpunk e di sicuro un’influenza massiccia su di me. Tutto ciò che ha scritto è degni di essere letto, tanto per la struttura quanto per tutto il resto, ma personalmente penso sia stato enormemente nel giusto agli inizi. Ergo:

La notte che bruciammo Chrome (Burning Chrome) (racconti)
Neuromante (Neuromancer)


M John Harrison – parola per parola probabilmente il più importante stilista nella prosa che operi nella lingua inglese in ogni genere. Harrison ha mantenuto un rapporto di odio/amore con la SF e il Fantasy per circa quaranta anni e si può sostenere che abbia prodotto il primo romanzo cyberpunk (the Centauri Device) circa un decennio prima del Neuromancer di Gibson. Ha anche scritto la più dettagliata e convencente fiction fantastica dai tempi di Mervyn Peake. Per sua stessa ammissione il suo vero amore è la scrittura di racconti, ma leggendo i suoi romanzi non sembrerebbe. Provate:

The Centauri Device
The Ice Monkey (
racconti)
A Storm of Wings
Travel Arrangements (
racconti)


Iain M Banks – credo non ci sia bisogni di introduzione. E’ tutto buono, ma iniziate con:

La Guerra di Zakalve (Use of Weapons)
L’Impero di Azad (The Player of Games)


Lucius Shepherd – prendete il terreno cyberpunk delimitato da Gibson e dalla sua truppa e sposatelo in modo proprio convincente al realismo magico sudamericano in una storia di guerra rigogliosa e abbagliante intitolata in modo appropriato:

Settore Giada (Life During Wartime)


Simon Ings – ha scritto una superba opera prima nel 1992 dal titolo:

Hothead

  

(la nuova scuola)

 

Jeff VanderMeer – sta facendo cose proprio strane con gli animali. Questo oltre versioni della realtà fantascientifica visto attraverso gli specchi deformani dei parchi divertimenti. Mi è stato spedito il suo primo romanzo e l’ho lacerato come fa un affamato con una bistecca. Qualcosa di nuovo, qualcosa di brillante:

Veniss Underground


Stephanie Swainston
– L’imminente Nuova Regina del cosiddetto New Weird. Fiction fantasy con una profondità nei personaggi, una cattiveria tagliente e un’insurrezione di irrefrenabile immaginazione che l’attuale fantasy si preoccupa molto di radi di raggiungere. Un’avvertenza: contiene un malvagio senso dell’humour, qualcosa che anche all’attuale fantasy più avanzato sembra purtroppo mancare. Cercate di assicurarvi una copia di:

The Year of Our War

  


Il giallo

 

Sara Paretsky – ha una menzione d’onore di precedenza. Sono arrivato originalmente alla letteratura gialla attraverso l’angolazione femminista  e Sara Paretsky è stata la mia prima scoperta. Combina tutti i soliti elementi hard boiled con una sensibilità femminile e un profondo impegno politico verso cause in qusti giorni piuttosto dimenticate. I libri di VI Warshawski della Paretsky meritano tutti la vostra attenzione, ma i punti più alti si raggiungono in:

Toxic Shock
Burn Marks
Angelo Custode (Guardian Angel)


James Ellroy – nulla di simile sotto il sole, il tizio scrive come un maniaco con solo più quindici minuti di vita. I primi materiali sono un po’ deboli, ma quando è arrivato a scrivere il cossidetto LA Quartet è riuscito a trovare il suo passo. Thriller gialli dal periodo rapido e brutale che aprono il lato ricucito dell’America degli anni cinquanta.

Il Grande Nulla (The Big Nowhere)
LA Confidential (idem)
White Jazz (idem)
American Tabloid (idem)


Lawrence Block – la sua serie su Matt Scudder è in qualche modo l’esatto opposto di Ellroy – misurata, fredda, contemporanea. Oni singolo libro con Matt Scudder è costruito in modo splendido e merita d’essere letto, ma le vere gemme sono:

When the Sacred Ginmill Closes
Out on the Cutting Edge
A Walk Among the Tombstones
Everybody Dies


James Sallis – uno scrittore giallo che tende verso la poesia e la meditazione esistenzialista... credo che una cosa insolita in se stessa, ma Sallis ci tende in modo più netto e i risultati sono di pura bellezza. Provate:

Moth
Black Hornet

 

James Lee Burke – un altro praticante della bellezza della prosa pura sposata a personaggi e azione hard-boiled. La sua serie di Dave Robicheaux basata a New Orleans è più forte laddove inizia, ergo:

The Neon Rain
Heaven's Prisoners
Black Cherry Blues


Walter Mosely – il contrappunto dell’esperienza nera a Ellroy. Provate:

Devil in a Blue Dress
White Butterfly


Raymond Chandler - ovviamente:

Il Grande Sonno (The Big Sleep)

 

Philip Kerr – prima che se ne andasse in giro a sfornare technothriller alla Michael Crichton, Kerr ha scritto tre storie di spionaggio approfondite e meditate ambientate nella Germania nazista e nel suo dopoguerra. Erano brillanti e di certo simili a nient’altro che abbia letto nel genere. Sono pubblicate in un unico volume dal titolo:

Un Requiem Tedesco (Berlin Noir)


Boston Teran – prosa potente e intensità ad eguagliare quasi Ellroy e una presa affascinante sui luoghi della religione in un mondo deserto hard-boiled:

Dio E’ un Proiettile (God is a Bullet)

 


Narrativa non di genere

 

Haruki Murakami – bizarro, enozionante e altamente moderno. Probabilmente il mio autore favorito, punto e basta, Murakami combina il vivere urbano di tutti i giorni con tratti di SF, horror e noir per creare alcuni dei romanzi e dei racconti più belli che mai abbiano visto la pubblicazione. I migliori sono:

Sotto il Segno della Pecora (The Wild Sheep Chase)
La Fine del Mondo e il Paese delle Meraviglie (The Hard Boiled Wonderland and the End of the World)
Dance Dance Dance (idem)
L’Elefante Scomparso ed altri Racconti (The Elephant Vanishes)
(racconti)


Rupert Thomson – scrive una prosa luminosa e bella e parla di personaggi danneggiati in modo strano posti di fronte a fondali che combinano la dura realtà con visioni fuggenti di un mondo di sogno alternato. I migliori sono:

The Five Gates of Hell
Aria e Fuoco (Air and Fire)
Soft


Thomas Pynchon – Sarei dell’ide che questo tizio rappresenta l’erede moderno di James Joyce. Scrive romanzi massicci etrabordanti, con una media di uno ogni decennio, che cambiano locazione e punto di vista con sorprendente velocità e trattano selvaggiamente dei principali temi storici e politici del ventesimo secolo. Provare:

Vineland
V


Mikhail Bulgakov – questo tizio è morto nel 1940, ma le sue cose si leggono come se fossero state scritte ieri. Ancora più incredibile è il fatto che le ha scritte a Mosca sotto il naso di Stalin e il disturbo non è stato ricambiato con un proiettile in testa. L’opera migliore, senza dubbio, è:

Il maestro e Margarita


Jay McInerney – Come leggere Tom Wolfe senza la sua misantropia. McInerney è probabimente più famoso per Bright Lights, Big City, ma il suo capolavoro reale è apparso silenziosamente tre libri dopo ed è stato intitolato:

Si Spengono le luci (Brightness Falls)

 


Peter Hoeg – non sono certo se questo libro dovrebbe apparire nella lista dei gialli... è, tra le altre cose, un giallo ma c’è anche un sacco di altre cose e suppongo siano proprio queste a tirarlo verso il mainstream. E’ il libro che ha dato l’inizio al cossiddetto sottogenere white noir:

Il senso di Smilla per la neve


Anne Michaels – questa signora è una poetessa e sembra abbia impiegato un decennio a scrivere questo romanzo, così è bene assaporarne ogni parola scelta con attenzione:

In Fuga (Fugitive Pieces)

 

 

Poesia e Graphic Novel

 

Non commenterò nessuno dei successivi titoli dato che nessuno appartiene a un genere in cui mi senta qualificato a dire qualcosa. Non li separerò nemmeno.

Marjane Satrapi – Persepolis
Carol Ann Duffy - Standing Female Nude, Mean Time
Anne Michaels - Skin Divers, The Weight of Oranges
Ennis & Dillon - Preacher I & II: Gone to Texas, Until the End of the World
Neil Gaiman - Sandman IV: Season of Mists
Silvia Plath - Ariel
Frank Miller - The Dark Knight Returns, Sin City, That Yellow Bastard
T.S. Eliot - Selected Poems

 

 

Saggistica

 

Nessun vero commento neppure per queste opere, solo che ognuna di quelle che ho citato è servita a contribuire alla mia comprensione più chiara del modo in cui funziona il mondo in cui viviamo. Ho provato ad elencarle secondo l’ordine storico approssimativo che la loro materia d’oggetto suggerisce, le origini dell’universo, le basi della vita sulla terra, la storia della specie umana, la politica e il genere... e così via fino al casino che è l’economia globale contemporanea. Ce ne sono molte altre da dove provengono queste, ma queste sono a tutt’oggi le più illuminanti (e quelle scritte meglio) secondo la mia esperienza:

Janna Levin - How the Universe Got its Spots
Richard Dawkins - The Selfish Gene
Jared Diamond - Guns, Germs and Steel
David E Stannard - American Holocaust
Samantha Power - A Problem from Hell
Robin Morgan (nessuna parentelan) - The Demon Lover
Noam Chomsky - Rogue States
John Pilger - The New Rulers of the World
Joseph Stiglitz - Globalisation and its Discontents

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