SheFi
ovvero
una
SF tutta per
sé
SheFi
or
A
ScienceFiction of One's Own
...
una donna, se vuole scrivere romanzi, deve avere soldi e una stanza tutta
per sé, una stanza propria...
V.
Woolf, Una stanza tutta per sé (A Room of One's
Own)
Una
volta mi è stato chiesto quali autori di fantascienza preferivo
e senza pensarci ho risposto, Connie Willis e Ursula LeGuin. Poi riflettendoci
mi sono accorto che erano due donne e che per farmi venire in mente qualche
nome maschile dovevo pensarci sopra, e dire che autori che mi piacciono
ci sono, Zelazny, Walter Jon Williams, Dan Simmons... ma devendo rispondere
senza riflettere, mi sono venuti in mente solo i nomi di due donne.
Perchè? e soprattutto,
esiste una fantascienza prettamente femminile?
Non saprei rispondere alla
prima domanda; per la seconda secondo me esiste (al di là di giudizi
di valore che sono prettamente soggettivi) una differenza visibilissima
tra un romanzo di fantascienza scritto da una donna e un romanzo di fantascienza
scritto da un uomo, cosa che, per esempio, non succede in altri generi
letterari e nella letteratura in generale.
Non sapendo spiegarmi il
motivo e per fare un po' di luce ho provato a raccogliere esperienze
e opinioni della parte femminile della fantascienza.
Il progetto è di
ampliare questo discorso introducendo in questa pagina tutto il materiale
che riesco a trovare e che mi verrà segnalato su questo argomento.
Per ora... si inizi.
D. Santoni
Joan
Gordon
Esistono due tipi
di fantascienza femminista: palese e nascosta. La fantascienza femminista
palese si aggancia sempre alla definizione di femminilità ed implica
almeno la possibilità di un mondo i cui valori supportino una definizione
femminista dell'identità femminile. La fantascienza femminista nascosta
ignora la definizione, mostrando un mondo sessualmente egualitario; per
di più i suoi valori spesso ignorano argomenti specificamente femministi,
rendendo la propria moralità un qualcosa che viene applicato in
modo più generale.
La SF femminista
palese si fa prendere dal tran-tran. La femminilità è definita
in modo consistente nei termini del principio Zen dello Yin: passiva, gentile,
nutriente, pacifica (si veda il saggio di LeGuin, E Non-Euclidean View
of California as a Cold Place to Be). Noi donne siamo in sintonia con
la natura, vivendo in essa, adattandoci ad essa: siamo vegetariano, delle
madri terra non inquinanti, rappresentati di religioni naturali pre-patriarcali.
I maschi, naturalmente, sono competitivi, aggressivi, inquinatori carnivori,
membri della patriarchia al potere...
Ora, comunque, è
apparso il cyberpunk...
[da
Yin and Yang Duke it, in SFEye #6, february 1990]
Nicola
Griffith
Ho notato dalla mia esperienza che sebbene
la SF sogni di essere la punta avanzata della società e della letteratura,
questo fatto sia tutt'altro che vero (il che non vuol dire che non si debba
tentare ancora).
Il fatto che attualmente le donne formino
una percentuale sostanziale degli scrittori pubblicati è semplicemente
una conseguenza di due distinte cause:
1. i cambiamenti politici degli ultimi
trent'anni
2. la situazione esisteva già nella
letteratura 'mainstream' dagli ultimi vent'anni.
La New Wave degli anni sessanta pretendeva
di essere radicale e sperimentale, e gli scrittori mainstream stavano facendo
quei giochetti narrativi da cinquant'anni.
La narrativa gay ha iniziato ad essere
economicamente e socialmente accettabile nel mercato della stampa una quindicina
di anni fa ed ora sta apparendo nella produzione principale della SF tanto
che molti nuovi scrittori maschili stanno creando storie con personaggi
di lesbiche.
La fantascienza può seguire con
forza le piste segnate delle tendenze, ma molto spesso non è lei
a crearle....
[da un'intervista
all'autrice]
Elizabeth
Hand
... a me sembra
che le donne possono avere un distinto vantaggio nella letteratura di immaginazione.
(Mary Wollstonecraft Shelley è popolarmente ritenuta la grandmere
del genere.) Dopotutto questo è il genere del favoloso, dello sconosciuto,
dell'Altro. E le donne sono state sempre identificate come tali dall'uomo
e, a volte, dalle altre donne... Siamo state bruciate come streghe, come
sante, come mogli e come vedove. Chi c'è di meglio per scrivere
dell'Alieno se non qualcuno che ha passato la vita come emarginato?
[ da
Distant Finger, Women Visionaries for the Fin-de-Millenaire, SFEye
#8, Winter 91]
Octavia
E. Butler
... molte scrittrici
di fantascienza sono a loro volta femministe. Io credo che la maggior parte
delle scrittrici di fantascienza siano femministe. Non necessariamente
devono parlarne, ma hai l'impressione che sono sufficientemente indipendenti
mentalmente e tutt'altro che interessate a svolgere un ruolo femminile
tradizionale.
[da
un'intervista concessa a Nancy V. Hayes]
Gwyneth
Jones
... continuo a resistere
alla cultura del femminismo, ogni volta che sfocia nel nazionalismo dei
generi (il che succede sempre). Non posso condividere il risentimento dell'oppresso,
non ho nessun ricordo infantile di ferite da misoginismo. Ho avuto molte
prove di misoginismo che ferisce in seguito, e sto ancora imparando. Ma
quello che conta è l'infanzia e nella mia infanzia ho imparato a
non essere né una ragazza né un ragazzo. Non sento me
stessa né come 'maschile' né come 'femmnile'. Io sento
me stessa come un'esploratore, un artista, un fantasista. Quello
che ho imparato, forse la lezione impressa in modo più profondo,
è stata la rimozione. Se siamo definiti come pensa Platone da ciò
che desideriamo, da ciò che ci manca (un'idea che risuona in modo
seducente con le scienze della vita che stanno emergendo, con le forme
delle cose future)... io sono ciò che mi manca. Io sono ciò
che desidero e non posso avere. Io sono la cosa che sa di essere separata.
Inizio a pensare che la rimozione... sia la coscienza stessa.
[da
Explorers, in SFEye #15]
Fowler
- Goldstein - Murphy
Fowler: ...comunque dobbiamo ammettere
che i premi Nebula vanno spesso alle donne. Qualche uomo dice anche che
vanno troppo spesso alle donne.
Goldstein: La gente è proprio
scocciata che ci siano tutte queste donne a fare le curatrici editoriali.
Lo senti dire sempre.
Fowler: Lo sento anch'io.
Murphy: Non capisco perchè
dovrebbero essere scocciati. Non fa nessuna differnza: i curatori editoriali
comprano quello che gli uomini vogliono leggere. E' una legge d'economia.
Goldstein: Ci sono tante donne
che fanno le curatrici perchè la fantascienza è un campo
dove si paga poco e non è certo prestigioso quanto quello del mainstream.
Così gli uomini sono promossi nella 'fiction' (la 'roba realistica')
e le donne rimangono nel mistero, nel rosa e nella fantascienza.
...
Fowler (ridendo): Non credo
[che le donne conquistino il campo], non proprio.
[da The
state of Feminism in Science Fiction,
un'intervista con Karen
Joy Fowler, Lisa Goldstein e Pat Murphy in SFEye #7]
Ellen
Datlow
... Non ho idea
sul perchè ci siano così tante donne nella fantascienza.
Io sono arrivata in un periodo in cui tutte queste donne stavano diventando
potenti e iniziavani a salire. Penso che la maggior parte delle curatrici
nella fantascienza non provengano dal fandom. In precedenza la maggior
parte dei curatori della fantascienza, di sicuro gli uomini, venivano dal
fando o erano scrittori o entrambe le cose. Ben Bova, Lester Del Rey, Fred
Pohl, per prima cosa erano scrittori di fantascienza e poi divennero curatori
editoriali oppure, come David Hartwell e John Douglass, venivano dal Fandom.
Ma non è così per la maggioranza delle donne. Io non provengo
dal fandom. Susan Allison neppure, Shawna McCarthy nemmeno... Non so perchè
mai tutto d'un tratto le donne si ritrovino al potere. E' un mistero per
me come per chiunque altro.
[da
A Conversation with Ellen Datlow & Edward Bryant, in SFEye
#4]
Collegamenti
(in preparazione)
Qualche cenno italiano: