AltriMondI |
a cura di Roberto Sturm
Michael Marshall Smith |
Uno di noi |
Garzanti, pp. 370, lire 32.000 |
Devo confessare che non ho letto Ricambi,
il primo romanzo che ha dato fama internazionale a Marshall
Smith. E il racconto Meglio
ricevere, inserito da Nicolazzini
nellantologia Luomo duplicato edita dalla Nord
non è che desse, a causa della sua brevità, connotazioni
precise dellautore.
Ma Uno di noi,
corposo romanzo dazione, è obiettivamente un bel libro.
Avvincente, scorrevole, stile poco più che essenziale, colpisce
soprattutto per la visionarietà dellautore, che riesce a
rendere credibile, nel contesto della storia, elettrodomestici
parlanti e pronti allazione e il coinvolgimento in prima
persona di creature celesti e qualcosa di più.
In una Los Angeles non troppo distante temporalmente da noi, Hap
Thompson accetta un lavoro facile che dovrebbe farlo ricco in
poco tempo. Ma, come spesso accade nei romanzi, le cose non
stanno proprio in questi termini, e il protagonista si troverà a
vivere momenti che definire imbarazzanti risulta eufemistico.
La trama, a metà tra Strani giorni
e Johnny Mnemonic
(del resto anche lo stile ha un taglio cinematografico, a volte),
prende il lettore e incita alla lettura di un romanzo che,
piacevolmente, non deraglia mai verso il retorico ed evita un
finale stucchevole a cui lo svolgersi della vicenda poteva troppo
comodamente adattarsi. E questo, senzaltro è merito
dellautore. Di cui, credo, sentiremo parlare spesso.
Angelo Ferracuti |
Attenti al cane |
Guanda - pp. 178 - £ 22.000 |
Dopo due libri pubblicati per Transeuropa, Angelo Ferracuti si
misura con il romanzo. Che poi, in parte, è una falsa
affermazione. Attenti al cane, infatti, è un romanzo
formato da racconti, tante microstorie allinterno del
microcosmo della provincia, in questo caso, marchigiana.
Fermano, nato nel 1960, di mestiere postino, non è un caso che
il protagonista del romanzo sia proprio un postino. Un uomo
semplice come semplice è il suo sguardo verso le miserie e le
tragedie della vita di provincia.
Un taglio dal basso, e per questo forse più realista e più
crudele.
Ed è proprio il tono sommesso delle parole di Ferracuti, lo
stile volutamente monotono, quasi monocorde che ci immerge nella
monotona, atona vita di provincia.
La curiosità (tutto sommato innocente) del postino ci permette,
infatti, di entrare nelle vicende familiari di persone
apparentemente normali, ma che portano, ognuna, il proprio
fardello di tragedie e segreti pesanti. Che fa di ognuno una
vittima predestinata, tale e quale al protagonista.
Una narrazione sussurrata, ma che colpisce a fondo. Per questo è
un libro che rimarrà impresso indelebilmente nella memoria di
chi lo leggerà.
Claudio Piersanti |
Luisa e il silenzio |
Feltrinelli - pp. 160 -£ 25.000 |
Questo romanzo (vincitore del Bancarella e del Viareggio, mi
pare) del 1997, già uscito in edizione economica sempre per la
Feltrinelli, conferma le qualità di un autore i cui punti di
forza sono molteplici.
Lessenzialità della sua scrittura è esemplare, uno stile
che dice tutto senza sprecare una parola, un tratteggio dei
personaggi che in poche parole ci immedesima in loro.
E anche se Luisa è una donna che sta andando in pensione,
Piersanti riesce ad entrare nella sua psicologia, nella sua
personalità con un rigore difficilmente riscontrabile in altri
autori.
Determinata, rigorosa lei stessa (come appunto la scrittura
dellautore), la protagonista sceglie il silenzio per
accompagnare la sua malattia fino alle estreme conseguenze. Come
un grido (silenzioso, appunto), di dissenso contro la
spettacolarizzazione dei sentimenti, dei dolori personali.
Una vicenda che assume connotati forti, tinte scure, accuse
neanche tanto velate verso la nostra società contemporanea.
Consiglierei, sempre dello stesso autore, lantologia Lamore
degli adulti, ristampata recentemente nella Universale
Economica Feltrinelli. Il livello dei racconti è assolutamente
superiore alla media, ma in particolare ci sono tre racconti (i
primi) che sono assolutamente imperdibili. Di una bellezza
inaudita.
Simona Vinci |
In tutti i sensi come lamore |
Einaudi Tascabili Stile libero pp. 204 - £. 14.000 |
Dopo il successo del suo primo romanzo, Dei bambini non si
sa niente, Simona Vinci, giovane autrice del 1970, si
presenta di nuovo al pubblico con unantologia di racconti.
A dispetto del titolo, In tutti i sensi come lamore,
è più un libro sulla morte. Sulle diverse angolazioni da cui
può essere vista, su come, paradossalmente, sia la morte che dà
credibilità e senso alla vita.
Racconti consistenti (in senso buono), nonostante scritti con uno
stile essenziale e scorrevole, con alcuni storie che più di
altre misurano le capacità, più o meno potenziali,
dellautrice.
Tutta una serie di variegata di umanità e temi attuali e
classici affrontati con grande passione e perizia, in una
narrazione pesante, approfondita.
Per questo lunico consiglio che voglio dare a chi si
appresta a leggere questo libro che vale la pena di leggere, e di
affrontare i racconti un po alla volta. Intramezzati da
altri letture. Espediente per non sentirsi, a fine lettura,
invaso da un (purtroppo) naturale senso di vuoto e di disagio. In
tutti i sensi, chiaramente.