PERCHE' STORIE CATTIVE? | |
Breve nota introduttiva all'antologia | |
I racconti riuniti in questa
antologia sono tutti usciti precedentemente su varie
fanzines, in particolare: "La città assediata"
su Baliset, "Infortunio sul lavoro" su Baliset
e su Future Shock, "Dove buia è la
notte" e "Libernato" su Future
Shock, "La musica è finita" su IntercoM
cartaceo. Si tratta di racconti scritti in un arco di tempo piuttosto ampio, più di un decennio, e quindi con soluzioni stilistiche e con tematiche abbastanza diversificate, ma con un carattere di fondo che li accomuna: quello di uno sguardo spietato, o meglio cattivo, sulla realtà in cui si trovano immersi i protagonisti delle storie. I personaggi e le ambientazioni variano di storia in storia, così come sono differenti i temi affrontati, ma a me sembra che in ognuna ci sia questo filo sotterraneo che le lega a quellelemento comune. I protagonisti dei racconti lavorano alla costruzione del loro futuro, vivono la loro vita convinti di poterne indirizzare il corso, e poi si scontrano con qualcosa di esterno (che può essere un guasto o un imprevisto o un qualche potere che dirige le cose dal di fuori) che manda all'aria tutte le loro convinzioni e i loro progetti. I racconti narrano queste storie attraverso uno sguardo cattivo: quello che riesce a scorgere dietro alla facciata dellapparenza e del destino i fili nascosti che guidano le vite degli uomini, in questo e in altri mondi, regalando loro solo unillusione di libertà; cattivo appunto per questo, che smaschera le illusioni e lascia scoperta una realtà amara, che può soltanto essere accettata con rassegnazione o combattuta disperatamente, senza alcuna speranza di sconfiggerla. Una dose di sana cattiveria, insomma, che può servire come antidoto alleccesso di illusioni con cui veniamo bombardati quotidianamente. E cinque storie da leggere così, anche solo per passare qualche ora di svago. Claudio Tinivella |
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© Claudio Tinivella 1999
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