Edelman: Perché Marte? Perché
non Venere? Che cosa ha Marte che cattura la
nostra immaginazione? Zubrin: Marte è il pianeta che
potrebbe aver ospitato qualche forma di vita nel
passato, ed anche un pianeta che potrebbe essere
facilmente trasformato in un posto
ospitale, per la vita, intendendo parlare
di vita terrestre stavolta.
Landis: Venere è un inferno
invivibile. La gente un giorno potrà anche
andarci, ma sicuramente non nell'arco della
nostra esistenza in vita. Marte, almeno,
non ci cuoce. Fornirebbe supporto per la
vita senza ammazzarci immediatamente.
Edelman: Dici che eravamo
consapevoli di tutto questo, Geoff, quando
abbiamo cominciato a fare sogni su Marte?
Zubrin: Penso di si.
Landis: Credo che quando abbiamo
cominciato a sognare di Marte lo abbiamo fatto
perché lo immaginavamo ancora più simile alla
Terra di quanto sappiamo esserlo oggi.
Edelman: Doug?
Beason: Marte è davvero l'unico
posto nei dintorni che si avvicini alle
caratteristiche terrestri, ed è a causa di ciò
che è in grado di raccontarci quello che
potrebbe succedere alla Terra. Probabilmente
potremmo raccogliere un mucchio di informazioni
sul nostro passato.
Edelman: Potremmo fare le prime
serie considerazioni su dove stiamo
andando....piuttosto che limitarci a danzare
qualcosa che assomiglia alla morte del cigno.
Landis: Marte è stato un tema
nella SF per tanto tempo, ma Von Braun fu uno dei
primi che su di esso fece dei progetti
ingegneristici. Nel farli, fu inspirato da
un libro di SF, "Auf Zwei Planeten" di
Kurd Lasswitz, scritto nel 1897.
Beason: Proprio ora, col
vicepresidente Gore che pone sulla sua agenda il
tema ambientale con priorità assoluta, usare
Marte per imparare qualcosa riguardo alla Terra
avrebbe anche un senso politico. I tempi sembrano
maturi per andare su Marte ed imparare le
risposte quantomeno alle questioni ambientali,
senza considerare le risposte ad altre domande.
Zubrin: I viaggi su Marte sono
stati immaginati dalla SF degli anni venti e
trenta con svariati gradi di realismo, ma il
primo progetto di missione ipotizzato con
serietà è stato fatto da Von Braun nel 1953.
Edelman: E quale era il suo piano?
Landis: Una immensa flotta di
razzi alati a tre stadi che ci portassero fino
all'orbita marziana dove avremmo successivamente
assemblato un veicolo marziano.
Zubrin: Quindi ha immaginato una
flotta di navi alate spinte da razzi chimici. Un
perfetto complemento alle missioni spaziali degli
anni settanta.
Edelman: E per quale decade
predisse che la tecnologia sarebbe stata pronta a
realizzare il suo progetto?
Zubrin: Pensava che la tecnologia
fosse più o meno poco già disponibile, nel
senso che nel suo progetto non aveva incluso
nessuna tecnologia realmente futuristica.
Edelman: Pensava si potesse fare,
quindi?
Beason: La cosa non è vincolata
a considerazioni tecnologiche ma solo a
considerazioni politiche (considerazioni
economiche, principalmente). Probabilmente
avremmo potuto andarci nei tardi anni sessanta o
nei primi anni settanta, se ci avessimo provato.
Questo è il punto.
Edelman: Quindi si è arenato
sulla stessa cosa che blocca noi ora?
Zubrin: Certo. Stese un ulteriore
progetto, più realistico, nei tardi anni
sessanta, di fatto identico ad uno di quelli
adottato dal recente "Synthesis group".
Landis: Nel 1972, il piano della
NASA era: Dopo la Luna, MARTE! Nixon tagliò i
progetti. Aveva già una guerra per cui pagare.
Zubrin: Ciò nonostante non credo
che per Nixon fosse una questione di denaro. Si
trattava piuttosto
di stupidità davvero
grossa e mancanza di ogni sorta di capacità
visionaria, associata
al desiderio di dare
un taglio netto ai risultati politici dei suoi
predecessori.
Edelman: Oggi, quanto siamo più
vicini noi all'obbiettivo rispetto a quanto lo
fosse Von Braun?
Landis: Sappiamo molto di più,
ora, riguardo Marte. Conosciamo quali sono
le sue risorse che potremmo usare. Sappiamo anche
quali risorse non vi troveremo di certo.
Beason: Quello che dovremmo
realmente fare è di riuscire ad avere il
pubblico a sostenerci, riuscendo a renderli
nuovamente eccitati dall'idea. A meno che non si
riesca a convincere il comune uomo della strada,
"Joe Six-Pack", che il suo denaro sta
andando via per qualcosa di meglio del Teflon o
della miglioria di una qualche arcana ferraglia
meccanica (noi non stiamo ancora provando a far
questo!). Solo se ci riuscissimo non avremmo più
bisogno di un fattore di motivazione. Il quale,
in ogni caso, dovrebbe essere realmente FORTE,
come per esempio il dover rispondere
adeguatamente ad una minaccia (l'ambiente).
Landis: Ah, ma come fare?
Edelman: Si, come motivare il
pubblico Americano? E l'elettorato?
Beason: Forse se cominciamo a
diffondere la voce che la polvere Marziana ti
"spara" davvero in "alto", si
potrebbe generare abbastanza supporto per una
missione...
Landis: La polvere Marziana
probabilmente non ti sparerebbe in alto. Più
probabile che ti candeggi i peli del naso!
Zubrin: Ma dato che ora ne
sappiamo di più su Marte, potremmo stendere dei
progetti per delle missioni che facciano un uso
efficace delle risorse che SAPPIAMO esistere su
Marte, per esempio la sua atmosfera. Questo rende
possibile progettare una missione più economica
ed efficiente di quelle con le mega- navi
spaziali pensate da Von Braun nel 1953 e nel
1969.
Edelman: Se avessi l'opportunità
di parlare al telegiornale, che diresti per
motivare l'America?
Edelman: Suggerimenti?
Zubrin: Vorrei dirgli che siamo
nella posizione di mandare umani su Marte entro
10 anni, e che potremmo farlo con una frazione
minima del budget della NASA. Quindi noi, e non
la prossima generazione, dovremmo cogliere al
volo l'onore di essere i primi pionieri
dell'umanità sul nuovo mondo.
Edelman: Doug?
Beason: Io presenterei la cosa
come un modo di prendere vantaggio dalla fine
della Guerra Fredda. Ora che non c'è più, è
tempo di convertire la nostra economia
svincolandola dal traino costituito dal complesso
dell'industria militare (di cui Mark ed io
facciamo parte), e agganciarla al traino di una
economia basata sullo sfruttamento dello spazio.
E questo significherebbe, fra l'altro, fare in
modo che università prestigiose enfatizzino lo
spazio e producano quindi le professionalità
necessarie ad uno sforzo internazionale. Direi
che l'urgenza di esplorare lo spazio è il più
nobile e altruista dei sogni collettivi
possibili. Quello
che ho in mente è un programma di largo respiro
sul tipo di quello che fu portato avanti per la
realizzazione della vecchia rete di autostrade
interstatali. Un programma che produca lavoro,
alimenti l'economia, eccetera. Avremmo un
GNP mirato allo sfruttamento spaziale che
sopravviverebbe agli alti e bassi (e ai giochi)
della politica.
Edelman: Geoff? Motivazione per
l'America?
Landis: Anche io direi che
l'urgenza di esplorare lo spazio è il più
nobile e altruista dei sogni possibili per
l'umanità. Se non ci lanciamo, verso Marte ed
oltre, inevitabilmente cadremmo nell'oblio della
storia. H.G. Wells lo disse: Alla fine, noi
saremo le stelle; o non saremo nulla.
Edelman: Ben detto. Allora, quale
è lo stato corrente dei progetti per il viaggio
su Marte? A che punto siamo? Bob?
Zubrin: Ci siamo! Tutta la
tecnologia fondamentale necessaria a mettere su
una missione marziana entro una decade è
attualmente disponibile.
Edelman: E questa tecnologia
sarebbe...?
Zubrin: Dovremmo solo fare
qualche progettazione ingegneristica più mirata,
ma di fatto Marte è ora più vicino di quanto
non fosse la Luna nel 1961, data in cui Kennedy
annunciò il programma Apollo.
Landis: Infatti personalmente
sono convinto che il modo migliore per andare su
Marte sia di usare una tecnologia proposta da Bob
Zubrin: usare le stesse risorse marziane per
produrre il carburante necessario al ritorno a
casa.
Zubrin: Nessun serio programma
d'esplorazione terrestre è stato mai pensato
senza prendere in considerazione le risorse
disponibili sullo stesso ambiente da esplorare.
Edelman: Ottima osservazione.
Beason: Bob, ma ci siamo davvero?
Quanto tempo ci occorrerebbe per mettere su la
catena di montaggio di razzi grossi abbastanza da
portarci su Marte? Voglio dire, dei motori,
grazie.
Zubrin: Doug; Statisticamente ci
vogliono solo tre anni e mezzo per vincere al
"WWII". Non dovrebbe occorrere più
tempo di così per costruire qualche razzo.
Landis: Se lo volessimo davvero
lo potremmo fare.
Beason: Ma ricordate, vogliamo
più di un semplice balzo su Marte. Qualsiasi
cosa non sia strettamente implicata nella nostra
infrastruttura è terreno di gioco libero per le
decisioni che i contatori di fagioli potrebbero
prendere riguardo i tagli ai fondi. Abbiamo
bisogno di qualcosa che nessuno si azzardi a
tagliare, qualcosa di non dispendioso, qualcosa
che
costituisca un
ritorno. Per esempio, se otteniamo anche solo un
minuscolo grumo di conoscenza scientifica, ma
diamo lavoro a centinaia o migliaia di persone,
sappiamo già che i politici non proveranno a
tagliare i fondi del programma.
Edelman: Deve cominciare tutto dal
guadagno? Non potrebbe iniziare da Clinton, Gore
e dal prossimo bilancio?
Landis: Il budget NASA è
inferiore all'1% del budget federale. Lo spazio
è più economico di una flotta di B-2, ed
è anche molto più utile. E genera tecnologia, e
lavoro!
Beason: Ma lo "Spazio"
non può essere usato per difenderci. Stai
confrontando mele con arance. Comunque questo non
è per dire che dovremmo costruire più B-2!
Edelman: Ma cosa esattamente
dovrebbe essere fatto per cominciare a muoverci?
Zubrin: L'infrastruttura deve
essere minimizzata. Tracciare percorsi a prezzo
dellincremento del costo del programma non
incoraggia nessuno a fornire i fondi per
sostenerlo. Ma facendo pieno uso delle risorse
Marziane già dalla prima missione, potremmo
avere una base economica su Marte, e presto, che
sia oltretutto sostenibile. Ho fatto un sacco di esperienza nel
parlare ad un pubblico generico, composto non
solo da addetti allo spazio, a proposito delle
missioni con equipaggio umano su Marte, e posso
dirvi che il pubblico sostiene l'idea
entusiasticamente. Il problema è la frattura fra
il pubblico e Washington.
Edelman: Dovremmo avere una lobby
pro-Marte?
Zubrin: Dovremmo mobilitare il
supporto che già esiste. Ecco perché ho
suggerito alla "National Space Society"
di organizzare una petizione su scala
Nazionale a supporto del SEI.
Edelman: E che hanno detto?
Zubrin: Che l'hanno già fatta,
ed ora è compito di noi tutti assicurarci che
alla petizione faccia seguito una adeguata
campagna di sensibilizzazione politica.
Edelman: Che cosa possiamo
chiedere di fare ai lettori di questa
discussione?
Zubrin: Dovreste stampare la
petizione nelle vostre riviste e chiedere a tutti
di fotocopiare e far circolare la petizione.
Abbiamo bisogno di un
milione di sottoscrizioni.
Beason: Abbiamo bisogno di
prendere visione della petizione prima di
prendere una decisione così importante.
Edelman: Bob, hai una copia da
mandarmi?
Zubrin: Si.
Edelman: Potremmo far circolare il
testo della petizione assieme alla trascrizione
della presente discussione.
Zubrin: Grande!
Beason: Vorrei rapidamente fare
il punto! Solo perché qualcosa è economico, non
significa che il congresso o il pubblico la
sottoscriva. Pensate al progetto SSTO
(Single-Stage-To-Orbit). Il suo costo era
inferiore a quello di un singolo volo dello Space
Shuttle, ma nessuno nel governo lo ha approvato.
Questo è perché siamo in un gioco a somma zero!
Ci sono solo un "tanto" di dollari da
stanziare, e nessuno
vuole prendersi la
responsabilità delle decisioni.
Edelman: Se cominciassimo a
lavorare per la missione su Marte domani stesso,
quale sarebbe la previsione temporale per il
completamento del progetto?
Zubrin: 5 anni per sviluppare il
propulsore di spinta principale ed altri elementi
di spinta primari, nel 1999 lancio su Marte di un
veicolo senza equipaggio umano e predisposto per
il ritorno a Terra, uomini su Marte nel 2001. Si
potrebbero anche dilatare questi tempi, ma non
fino al punto di assicurare il fallimento di un
programma dalla estensione temporale eccessiva.
Edelman: Bene.
Landis: Stiamo andando troppo
lontani parlando della superficie di Marte. C'è
anche da considerare il caso fortemente probabile
di scegliere d'arrivare fino alle lune di Marte,
piuttosto che sulla sua superficie, e ci sono tre
buone ragioni per farlo. Primo: La lezione dell'Apollo è
stata che se si insegue uno scopo, il budget a
disposizione potrebbe essere improvvisamente
tagliato. Quindi, forse, non dovremmo affrettarci
precipitosamente a correre su Marte troppo
presto. Dovremmo prenderci il tempo necessario e
sviluppare tecnologie ed esperienze mentre lo
facciamo.
Zubrin: Se ci prendiamo il nostro
tempo, non ci andremo mai. Un aeroplano può
decollare a 5 miglia all'ora, senza essere stato
sviluppato da un programma di studio per missioni
su Marte.
Edelman: Il secondo motivo, Geoff?
Landis: Secondo: Marte
potrebbe ospitare vita propria. Qualsiasi
atterraggio umano spargerebbe materiale organico
sulla superficie Marziana. In seguito potrebbe
essere difficile capire quali dei materiali
organici ritrovati siano originari di Marte e
quali siano i nostri. O quali siano le tracce
fossili di quello che c'era già un tempo, su
Marte. Esplorando con sonde robotiche, operiamo
dall'orbita. Potremmo imparare molto senza
contaminare il pianeta.
Beason: Probabilmente è già
troppo tardi per questo. Non siamo certi che i
Russi abbiano completamente sterilizzato i
loro vascelli spaziali. E non abbiamo denaro per
mandarci robots.
Zubrin: Questo non ha senso. Se
andiamo su Marte e troviamo un cane per la caccia
alla lepre, sappiamo già che proviene dalla
terra. E la stessa cosa vale per qualsiasi specie
terrestre ritrovata laggiù, batteri inclusi.
Landis: Non è del tutto vero. E'
molto difficile identificare i batteri. E ci sono
molte strane specie batteriche tuttora non ben
conosciute.
Zubrin: No. Sono comunque specie
"specifiche".
Landis: Ci sono milioni,
potenzialmente miliardi, di specie batteriche
"quasi sconosciute". Non sono sicuro di
saper dire quanto possa essere facile
identificare l'origine di un batterio come
Terrestre o Marziano. Ma questo è un punto
banale. Passiamo oltre. Il terzo (e forse il più
interessante) motivo è che Deimos e Phobos sono
alcuni degli oggetti più interessanti (a parte
la superficie di Marte) fra quelli che abbiamo a
portata. Dovrebbero essere solo una nota in calce
alla cronaca della corsa verso Marte? O
dovrebbero essere propriamente esplorati?
Inoltre, c'è una buona probabilità che Deimos
abbia acqua sepolta 50 metri al di sotto della
superficie. E l'acqua, per quel che sappiamo, è
una risorsa mineraria essenziale per ricavare
carburante per razzi.
Beason: Sai che il costo di una
sonda robotica per esplorazione marziana ha un
costo dell'ordine di un miliardo di dollari? Non
possiamo realizzarne molte e contemporaneamente
mantenere l'interesse collettivo. Dobbiamo fare
in modo che la gente ottenga qualcosa di più di
qualche roccia o qualche linea su un
oscilloscopio. Ecco perché dobbiamo mandare
degli uomini lassù.
Landis: Per finire, è molto più
facile andare sulle lune marziane che sulla
superficie del pianeta.
Beason: Un miliardo di dollari
per una sola sonda robotica!
Zubrin: I termini del problema
sono che Phobos e Deimos non sono più
interessanti di uno qualsiasi degli oltre 3000
altri asteroidi. Marte è ben più
interessante. E' il laboratorio che ci dirà se
la vita è o meno pervasiva nell'universo.
Landis: Deimos e Phobos hanno
gravità molto piccola. Andarci non è come
atterrare su una superficie planetaria, cosa di
riuscita difficoltosa, ma piuttosto simile al
rendezvous di una navicella spaziale
(facile). E'
una cosa buona andare sulle lune marziane e
all'interno di esse, e mentre andiamo su Deimos e
Phobos potremmo verificare la parte della navetta
spaziale che dovrebbe compiere la missione sulla
superficie del pianeta.
Beason: Sarebbe più economico
andare su un asteroide. Uno di quelli vicini alla
Terra. Avrebbe anche più senso.
Landis: Dubito che sarebbe meno
dispendioso in modo significativo. Ma
concordo che dovremmo fare anche quello.
Edelman: Sicuri di fare le giuste
ipotesi su quello che troveremo una volta
arrivati la? Conoscete quella sorta di sensazione
di aver fatto la figura dello stupido che
potrebbe assalirci una volta arrivati realmente
laggiù?
Beason: Elvis. Ho sentito che
c'è una grande statua che lo raffigura con sotto
una scritta altisonante che recita: "Li
scosse tutti".
Zubrin: Penso che troveremmo
tracce di vita passata, ma solo dopo una ricerca
intensiva. La gente non trova fossili di
dinosauri durante spedizioni di ricerca della
durata di un weekend. Trovare tracce fossili di
microorganismi marziani sarà ancora più
difficile.
Landis: Questa sembra una buona
ipotesi. Ora sappiamo che Marte era, un
tempo, caldo e umido. Se la vita vi si è evoluta
è altamente probabile che ne troveremo le
tracce.
Zubrin: Ma credo che se troveremo
la vita, poiché Marte e la Terra hanno avuto
condizioni ambientali simili per un lungo periodo
e poiché la vita si è evoluta sulla
Terra, questo significherebbe che la natura
segue processi pienamente soggetti a regole
precise.
Beason: Questo ci riporta
all'ambiente: usarlo come una motivazione ad
andare.
Edelman: Quale tipo di vita
passata, Bob? Possiamo fare ipotesi?
Zubrin: Penso che non potrebbe
essere più complessa di quella batterica,
eventualmente includendo anche analoghi delle
alghe blue-verdi e delle colonie di batteri
stromatoliti in complessi simbiotici simili ad
organismi. Improbabile qualcosa di simile alle
cellule dotate di nucleo e meno ancora organismi
complessi macroscopici.
Landis: Penso che dovremmo andare
là per sapere che cosa possiamo trovare.
Zubrin: Non possiamo usare
l'ambiente come ragione per andare. Dovremmo
andare per esplorare Marte per capire il ruolo
della vita nell'universo e per cominciare il
processo di diffusione del nostro tipo di vita su
tutto l'universo. E questo è quanto.
Beason: A chi potresti
"vendere" questo?
Zubrin: La gente d'America lo
comprerebbe, perché già una volta l'ha
comprato. La gente oggi si aspetta che il
"futuro" sia positivo, e che vedrà
l'umanità come una specie multi-planetaria.
Landis: Ma ogni cosa si possa
imparare da un ambiente può dirti qualcosa su un
altro ambiente. Sapete che lo scenario dell'
"Inverno Nucleare" è stato sviluppato
dopo che gli scienziati hanno studiato gli
effetti della polvere nella atmosfera marziana?
Quando hai a disposizione un solo esempio
ambientale da studiare è difficile imparare
qualche risposta alle domande del tipo "Cosa
succederebbe se?".
Zubrin: Il problema è che la
gente non vede come il programma della NASA ci
possa portare laggiù. Gli Americani sono
desiderosi di spendere molto denaro per ottenere
quello che vogliono. Ma non vogliono aspettare.
Beason: Credo anche io questo, ma
d'altronde abbiamo circa il venti per cento della
nostra nazione vicino alla o sotto della
"soglia di povertà". Che cosa
rispondere alle critiche che dovremmo occuparci
prima di loro? Che dovremmo occuparci di educare
i loro figli? Ricostruire le loro infrastutture?
Prenderci cura della loro salute?
Landis: Tutto! Il denaro speso
nello spazio è speso proprio qui, sulla Terra.
Per creare lavoro, in termini di tecnologie o
infrastrutture, non esiste investimento migliore.
Zubrin: E di certo non esiste
nessun migliore investimento per promuovere
l'educazione.
Zubrin: La ragione per cui la
gente vive meglio oggi rispetto a 500 anni fa non
è qualche ben riuscito programma di sviluppo
sociale ma solo il progresso tecnologico. E una
grossa parte di esso è stato finanziato dal
governo, principalmente per scopi militari.
Edelman: Alcuni di questi fondi
militari dovrebbero continuare ad essere
stanziati, nel caso che anche gli esperti non
concordino...
Landis: Vero. La scienza stagna
fra le guerre, triste a dirsi. Ma forse lo spazio
potrebbe essere la prima valida alternativa per
rompere questo circolo vizioso.
Beason: Ad esempio, il programma
spaziale è stato avviato dalla pressione della
"Minaccia Sovietica".
Zubrin: Scott, tocca a te.
Edelman: Qualcuno vuole commentare
la fiction su Marte? Quali lavori validi? Quali
no? Quali scientificamente verosimili? Quali
fantastici? Riuscite ancora a leggere cattiva
fiction Marziana?
Zubrin Si che posso. Burroughs o
Bradbury sono ancora divertenti.
Beason: Guardate ad esempio la
numerosità delle recenti uscite di libri di
fantascienza riguardo Marte.
Landis: Mi spiace di avere pochi
commenti in proposito. C'è stato recentemente un
certo spazio per nuovi romanzi ambientati su
Marte, ed in particolare il Marte del dopo
Viking, ma di questi ne ho letti pochissimi.
Beason: La cattiva fantascienza
è cattiva senza importanza riguardo a dove sia
ambientata.
Edelman: Avete letto "Danny
Goes to Mars"?
Landis: Si, divertente,
nonostante ormai non aggiornato.
Edelman: Almeno VP non crede
ancora ai canali....
Landis: Il racconto di Kim
Stanley Robinson, "Exploring Fossil
Canyon" (preludio alla sua serie "Green
Mars") da una eccellente esempio di come la
SF vede il Marte del dopo Viking.
Zubrin: Penso che la SF dovrebbe
giocare un ruolo principale per aiutarci a
raggiungere Marte. Come disse Shelley, i Poeti
sono i legislatori dell'umanità.
Edelman: Abbiamo detto tutto?
Vogliamo passare a qualcos'altro di cui
desiderate parlare?
Zubrin: Abbiamo bisogno di
stimolare la visione pubblica, incluso il
pubblico di quelli che eventualmente potranno in
futuro sedere ai posti di potere, che una
civiltà umana è qualcosa che prima o poi è
destinata a realizzarsi.
Landis: Se non noi, chi? Se non
ora, quando?
Zubrin: La gente ha bisogno di
sapere che la storia non è uno spettacolo
sportivo a cui assistere passivamente. La SF e le
comunità pro-tecnologia hanno fornito più che
sufficiente supporto per rafforzare la
possibilità di far accadere una missione
Marziana, se solo decidessimo di farla accadere.
La gente ha bisogno
di smettere di lagnarsi della stagnazione del
nostro programma spaziale e cominciare a fare
qualcosa per esso.