VIANO Maurizio
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Nato a Roma il 10 giugno '39, laureato in Lettere con una tesi in Storia del risorgimento, pubblicata, ha lavorato al museo di quella disciplina del Vittoriale. Cultore di filologia, retorica, letterature greche e latine, filosofia scolastica e teologia. Collaboratore editoriale dell'ed. Fanucci. È morto il 21 maggio '97.
Racconti: "Gli anni dell'attesa", "Oltre il cielo" n. 69, ed. Esse, '60, "Interplanet" n. 2, ed. La tribuna, '63, "Telespazio" n. 2, anno 4°,
'68, in appendice a "I mondi del possibile", a cura di Michael Ashley, "Enciclopedia della fantascienza" n. 10, ed. Fanucci, '83, "Thx 1138" n. 3, '85, "Futuro Europa" n. 31, ed. Perseo libri, 2002, e "Future shock" n. 80, 2019-tradotto in francese, da Jean-Pierre Fontana, come "Les Années d'attente", in "Le Livre d'or de la science-fiction: Science-fiction italienne" (Pocket, '81), e tedesco come "Die Jahre des Wartens", in "Labyrinthe der Zukunft", a cura di Lino Aldani (Wilhelm Heyne, '84), tr. Hilde Linnert-space opera, ma decisamente molto particolare, molto umanistica, e, un po’ alla Curtoni, onirica. Onirica in quanto, sulla trama basata su un tema classico, si innesta una storia nella quale si dice di alcuni, per così dire, topos fondamentali che sono, e saranno, dell’Uomo; la paura della Morte, che ci attende, alla fine del nostro viaggio, e, poi, quella della solitudine, dell’impotenza ad agire in maniera significativa; più qualcosa d’altro, che rimane vago, ma che si intuisce. Fin da questa sua opera d’esordio, quindi, si poté apprezzare l’ottima qualità della scrittura del Viano. (edizione Fanucci, 11 pagine, pag. 345)
"La seminatrice", "Futuro" n. 3, ed. Futuro, '63, e in "Futuro", a cura di Inìsero Cremaschi, "Sf narrativa d'anticipazione" n. 14, ed. Nord, '78, "Futuro Europa" n. 21, ed. Perseo libri, '98-tradotto in tedesco come "Die Saeerin", in "Venice 2", '85, tr. Hilde Linnert
"A pesca sul lago Qumran", in "Destinazione uomo", a cura di Vittorio Curtoni, Gianfranco de Turris e Gianni Montanari, "Galassia" n. 113, "Bigalassia" n. 15, ed. La tribuna, '70, '73 e "Futuro Europa" n. 39, ed. Perseo libri, 2004-tradotto in tedesco, da Hilde Linnert, come "Zum Fischen an den Qumran-See", in "Die Stimme der Unendlichkeit", a cura di Mariangela Cerrino, '81
"Le voci", "Futuro Europa" n. 35, ed. Perseo libri, 2003-bellissimo, è il racconto di un uomo che, poiché non riesce più a fischiare come ha sempre fatto, un fischio capace di suonare un’intera orchestra, si crede malato, e decide di andare via per un po’ dalla sua vita, lasciando moglie e lavoro. E che si imbatte in un paese di fantasmi, abitato solamente da voci, voci di persone che gli dicono di vivere in una dimensione altra di bellezza e felicità illimitate. E che, poi, si riveleranno essere non fantasmi, ma coscienze che hanno varcato una soglia con la loro sola forza di volontà. Tutto ciò è narrato in una prosa buonissima, attenta a cogliere sfumature e particolari, che riesce a dipingere quella situazione incredibile senza mai cadere nella facile, nel caso, trappola della sensazionalità, ma restando sempre nel calore delle umane emozioni. Una prosa nella quale si trovano, anche, parole desuete, e che procede lenta, quieta, dando, nel complesso, quasi la sensazione di stare leggendo qualcosa quasi di un altro secolo, o comunque di un’altra epoca. È stato scritto nel ’77. (pagg. 7-40)
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