Dalla Francia una fiaba choc tra eros e cannibalismo
di Maurizio Porro
Lo scandalo giornaliero si chiama «Les amants criminels», è passato ieri in «Sogni e visioni» ed è firmato dal francese François Ozon, e mette insieme, per volontà dell'autore, il romanzo nero e la fiaba, con alcune scene di insistita violenza. Una ragazzina convince un coetaneo ad uccidere un compagno di scuola, lo seppelliscono nel bosco ma incontrano un orco che prima li imprigiona nella casetta e poi si approfitta del ragazzo, facendogli provare le prime emozioni erotiche, in escalation fino alla sodomizzazione. Infine taglia una gamba della prima vittima e la serve in umido. Tutto molto didascalico, ben fatto, psicanaliticamente elementare: «Non è da leggersi in forma realistica - dice il regista -, mi hanno sempre detto che le fiabe aiutano l'inconscio, mi interessa il lato profondo della psicologia più che la cronaca. Volevo mescolare reale e onirico, parlare al subconscio di "Hänsel e Gretel", la fiaba che calma l'angoscia dei piccoli. L'infanzia è un'età affascinante e destabilizzante con una violenza che in genere si esprime in modo metaforico».
Come nell'altro suo film, «Sitcom», che distruggeva la famigliola francese middle class, anche qui c'è una pulsione forte per l'omosessualità e per la negatività femminile.
«Perché non si rimprovera mai un regista eterosessuale di continuare a raccontare l'amore di un uomo e una donna? E non è vero, qui la donna è il motore di tutto».
Problemi con la censura: l'assassinio è violento, visto due volte, anche al ralenti: «Nessun problema di censura. Volevo fare un film istruttivo sulla violenza, non istigatore, nessuno alla fine può aver voglia di far fuori qualcuno e ciascuno può liberamente decidere della propria morale. Molti rimandi, da "Querelle" a "Gangster story" a "La morte corre sul fiume". E l'orco è un paradossale ruolo di redenzione, l'episodio di cannibalismo richiama Cristo, si mangia la propria vittima».
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