Bambini, oggi si studia Atlantide
di Lietta Tornabuoni
Natale porta film di animazione come fossero panettoni o abeti scintillanti di ornamenti. Lontanissimo il tempo in cui un cartone animato come "Bianca neve e i sette nani" o "Fantasia" poteva lasciare un segno indelebile nella psiche infantile, cristallizzando per sempre le immagini di paura (bosco di notte, strega con la mela rossa, guardacaccia incaricato di strappare il cuore e di riportarlo alla regina in un cofanetto) oppure le immagini di bellezza: la quantità di film d'animazione (per non parlare dei programmi televisivi, anche la Disney, adesso, ne produce almeno tre l'anno) ne ha eliminato, se non la qualità, certo la forza di suggestione e di condizionamento. Lontano, ormai, anche il tempo delle fiabe classiche ("Pinocchio", "Cenerentola", "La sirenetta", "La bella e la bestia") che davano lineamenti ai personaggi dei favolisti, che nutrivano le menti bambine di fantasie gratuite, di immaginazioni: i film di animazione sono diventati spesso didattici, utilitari, educativi, magari in modi spiccioli da programma televisivo.
"Atlantis", il film Disney per le feste di fine d'anno, come in una trasmissione di Piero Angela racconta la vicenda di Atlantide, continente inabissatosi e perduto sotto le acque, terra leggendaria molto amata dal cinema, da "Atlantide" di Pabst con Brigitte Helm sino alla coppia di esploratori involontari Totò-Aroldo Tieri. Il protagonista è un certo Milo James Tatch, linguista e cartografo, che nel 1914 sostiene di conoscere, grazie a suo nonno, il mistero affascinante della fine di Atlantide, e che si unisce in posizione egemone a una spedizione ricognitiva in sottomarino finanziata da un eccentrico miliardario.
Il tentativo Disney di fare un film «animato ma dai toni epici ... riportando in vita il genere "azione e avventura"» non può dirsi del tutto riuscito, ma "Atlantis" è carino, divertente, e lo stile figurativo risulta meno grossolano e approssimativo (anche nella rappresentazione degli esseri umani) di quanto non avvenga di solito. Alla produzione, realizzata per la maggior parte in California, ha dato la sua collaborazione la Disney di Parigi, in particolare per i paesaggi esotici, per il ritocco dei bozzetti d'animazione e per gli effetti digitali.
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