Marziani, tornatevene a casa
di Giovanna Grassi
Scherzosa commedia sui marziani, esseri umani tinti di verde e non fratelloni di E.T. (il titolo originale era «Martians Go Home»), che arrivano sulla Terra e spaventano donne, bambini, adulti, fidanzati, amanti con l'intento di moralizzare il nostro pianeta e denunciare ogni malefatta.
A chiamarli sulla Terra è un musicista di Los Angeles che, chiuso nel suo studio pieno di tastiere elettroniche, si scervella su un tema musicale per un film di «science fiction».
Le sue note richiamano a frotte dallo spazio le «creature» verdi come ranocchi e con facce non particolarmente intelligenti le quali si materializzano nei luoghi ove qualcuno compie o medita una brutta azione.
Le coppie irregolari vengono smascherate mentre, come dice uno dei protagonisti, «sessualizzano»; gli scoop televisivi sono platealmente smentiti; i poliziotti corrotti se la devono vedere con i giustizieri-moralizzatori.
Ma essere onesti sino in fondo e convincere gli altri all'onestà assoluta è impossibile alle soglie del Duemila e, esasperati dalle intrusioni notturne e diurne, gli umani fanno il possibile per rimandare a casa gli ingombranti parenti spaziali, la loro pericolosa, buona coscienza.
Ci riesce, eseguendo al contrario il motivo che aveva richiamato le verdi creature dallo spazio, il compositore e, sulla Terra, tutto riprende come prima, in nome del sesso libero e dell'intrallazzo.
L'idea abbastanza divertente di partenza è realizzata senza estro, ma ironica risulta l'ambientazione in una Los Angeles popolata da una fauna umana incredibile e spesso spiritoso è il dialogo.
Tra i protagonisti, li volto più noto è quello di Randy Quaid, il fratello robusto di Dennis, buon caratterista e attore eclettico. Ronny Cox, attore Tv popolarissimo in USA, fa la parodia di un presidente degli Stati Uniti in questo film tratto da un best seller tascabile d'oltreoceano di Frederick Brown.
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