Un lupo solitario in giro per lo spazio
di Giovanna Grassi
Ecco un buon esempio di fantascienza adatta a tutte le età: in platea, con egual interesse, si possono divertire padri e figli e nessuno ritorna a casa scontento grazie al buon copione, alla ricchezza di scenografie, modellini, effetti speciali e agli attori tutti simpatici e impegnati con entusiasmo in una favola fantascientifica ricca di humour e invenzioni.
Space hunter - Adventures in the Forbidden Zone (titolo originale) è stato realizzato per gli Stati Uniti in versione "3 D", ma per l'Europa si è scelta la versione normale, il che spiega gli speciali colori quasi "miscelati" nelle loro tonalità e originalità di certe riprese in campi lunghi e con prospettive anomale.
Lupo, il protagonista, percorre con la sua astronave gli spazi perlustrando lontanissimi pianeti. È un uomo solitario che una moglie in qualche lontana contrada dell'universo si è stancata di aspettare, e che, essendo un tipo di poche parole e scarni desideri (a parte il gusto per il rischio e l’avventura) ha scelto di farsi accompagnare da una graziosa replicante. Lupo si troverà coinvolto su Terra II in una avventura senza tempo. Molti anni addietro, infatti, su questo pianeta una epidemia di peste ha costretto gli esseri umani a nascondersi nel sottosuolo. Pochi si sono salvati dal morbo e il bieco dittatore Overdog si è impossessato di tutte le razze esistenti dando vita a un regime spaventoso.
Come un vampiro egli succhia vitalità dai suoi schiavi, li obbliga a giochi cruenti nelle arene, medita conflitti iterplanetari aiutato dal bieco Chimico, suo complice di ogni nefanda azione. Il ricognitore dello spazio incontra intanto, dopo la morte della sua replicante, la terrestre Niki, che in qualche modo si è salvata dalle violenze, dalla peste e dagli eccidi. La ragazzina è svelta, intelligente e sincera e offre la sua collaborazione a Lupo, che dapprima la rifiuta, ostico com'e a rapporti con l'altro sesso, ma che poi si affeziona sinceramente a quella indiavolata e spiritosa adolescente, che sta diventando donna in un pianeta sconvolto. Tra avventure d'ogni sorta, mostri futuristi antidiluviani, i Buoni vinceranno la partita.
Diretto con vivacità e buon ritmo da Lamont Johnson, che si è fatto le ossa in numerosi serial televisivi e di cui si ricordano Branco selvaggio e Domani vinco anch'io, Il cacciatore dello spazio è fotografato con perizia da Frank Tidy (I duellanti). Una équipe di ottimi tecnici ha contribuito a questa realizzazione dove i generi più disparati (dal western alla saga stellare, dall'horror alla fantasy pura) sono mescolati con estro. Si ricordano il creatore degli effetti speciali di E. T. Dale Martin, la costumista Julie Weiss, il truccatore di Halloween e Cat people Tom Burman e lo scenografo Jack De Govia. La colonna sonora di Elmer Bernstein accompagna le gesta di Peter Strauss e della ora va e promettente Molly Ringwald.
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