Fantasma da coppia
di Giovanna Grassi
Il film Kiss me goodbye (titolo originale), è stato realizzato da una "major" in America nel 1982 per bissare il successo ottenuto in campo internazionale dalla pellicola brasiliana Donna Fior e i suoi due mariti diretta da Bruno Barreto e tratta dal best seller di Jorge Amado. Si tratta. dunque, d’un rifacimento hollywoodiano che, stancamente e con un mestiere distratto rispetto alle grandi lezioni della "commedia sofisticata" d'oltreoceano, ha tentato di imitare il bozzetto pittoresco e i sapori farseschi di un testo fiorito in una cultura diversa da quella nordamericana e, nell'originale, tutto intriso della gioia di vivere e della malizia folkloristica di Bahia.
Il film diretto da Robert Mulligan, un interessante produttore, regista e autore di cui si ricordano film disparati come Il buio oltre la siepe, Chi è l'altro? e Una strada chiamata domani, ha, per la verità, qualche momento spiritoso affidato ai comprimari, ma è ben lontano dal gioco umoristico e fantastico del film originale.
La vicenda, in linea con il successo di Ghostbuters che deve aver spinto i distributori a recuperare la pellicola, propone un curioso terzetto composto da una graziosa vedovella, dal fantasma del defunto marito e dal promesso sposo, un serio egittologo. A vedere lo spirito e il corpo del vecchio compagno è solo la donna, chiamata Kay Villano, ma ovviamente i suoi battibecchi, i suoi spaventi, i suoi sussulti e talvolta rimpianti affettivi ed erotici, generano smarrimento e scompiglio tra chi le è vicino. Tutto si complica quando Kay decide di andare ad abitare con l'egittologo nell'appartamento di Manhattan dove aveva felicemente convissuto con Jolly Villano, che oltre a essere stato per sei anni il suo felice compagno aveva mietuto a Broadway grandi successi come coreografo e ballerino di tip tap.
I "qui pro quo" sono facilmente prevedibili come le gelosie del nuovo partner di Kay, che non sa fronteggiare la per lui invisibile, ma ingombrante presenza dell'impetuoso e diversissimo Jolly.
I battibecchi della coppietta ripetitivi e con pochi lampi di fresca ironia sono ravvivati dagli interventi dell'attrice Mildred Natwick, la matura madre di Kay, innamorata del defunto ed estroso genero di cui in ogni imbarazzante circostanza non si stanca di tessere le lodi.
Si sorride tra uno sbadiglio e l'altro e il miglior protagonista risulta il vivace fantasma del tip tap, ossia James Caan. Sally Field è fuori parte in un personaggio che sarebbe stato perfetto per la svampita Goldie Hawn e Jeff Bridges appare anonimo, con l'aria spaesata da futuro "starman" capitato in un terreno brillante a lui non congeniale.
Scritto da Charlie Peters, il film è lontano dalle corde introspettive e impegnate di Mulligan, mentre la colonna sonora di Ralph Burns e Peter Allen, la fotografia di Donald Peterman e le eleganti coreografie e scenografie confermano il mestiere e la tecnica dei film medi degli studios.
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