Ecco Cenerentola più bella di prima
di Paolo Mereghetti
In termini tecnici si chiama «library». Per lo spettatore normale sono, molto più comunemente, i «vecchi film», quelli prodotti (e magari visti) qualche decina di anni fa e che ci rimandano a un cinema meno schiavo degli effetti speciali o del montaggio sincopato, dove era più facile immedesimarsi e, spesso, commuoversi.
Quando è esploso il fenomeno dei dvd sembravano titoli di poco o scarso interesse perché tutti inseguivano quelli appena usciti nelle sale.
Oggi sono una specie di tesoro senza fine, dove le varie società di produzione attingono a piene mani per realizzare i loro cataloghi. Anche perchè il pubblico delle videoteche dimostra di preferirli sempre di più ai film recenti.
Così si può capire l'impegno che la Disney/Buena Vista ha messo nell'editare Cenerentola, l'ultimo dei grandi classici che ancora mancava all'appello. Eccellente il lavoro di restauro sull'immagine, ripulita «fotogramma per fotogramma» per riportarla agli splendori dell'originale.
Molto buono anche quello sull'audio, che adesso è disponibile anche con il sistema 5.1 per adattare la colonna mono del 1950 alle esigenze dei più sofisticati impianti di «home theater».
Inutile forse aggiungere che la storia non ha perso la piacevolezza grazie alla quale aveva conquistato molti giovanissimi spettatori, con il suo sapiente equilibrio tra elementi melodrammatici (la cattiva matrigna, il crudele destino che si accanisce su Cenerentola) e trovate comiche, affidate ai topolini Gas e Jacques e al gatto Lucifero.
Gli extra sono rivolti e un pubblico decisamente infantile (con la possibilità di creare un proprio abito da principessa e un «documentario» sulla vera vita di una famiglia reale), ma vale la pena di non perdere le due scene pensate da Disney e mai realizzate, qui montate con i disegni preparatori e la musica originale.
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