di Leonardo Autera

Un pasticcio senza capo né coda il thriller canadese Compleanno di sangue (Happy birthday to rne), affidato alle cure distratte dell'anziano mestierante inglese Jack Thompson e per niente nobilitato dalla pleonastica presenza di un Glenn Ford malinconico e rassegnato. Troppo comodo accumulare meccanismi di spavento (per lo più col consunto mezzuccio della “soggettiva” dell'assassino con le mani guantate in primo piano che si avventano sulla vittima) e procedere con scene sempre più macabre e cruente, senza badare a un minimo di logica.

Sta di fatto che la teoria di ammazzamenti, prima che sconfini nel finale, si consuma entro la cerchia di un gruppo di studenti universitari, tutti rampolli di ricche famiglie, definiti i "Magnifici dieci" per l'affiatamento che li legherebbe. Nella prima parte del film, ad ogni pie' sospinto si giurerebbe sull'identità dell’assassino, che viene puntualmente trasferita ad altri con la stessa provvisorietà. Nella seconda parte sembra ormai pacifico chi sia l'assassino, tanto più che lo vediamo in faccia mentre compie i suoi crimini efferati. Eppure all'epilogo, nel bel mezzo di una sagra del macabro, si stravolgono nuovamente le carte senza porre limiti alla sfrontatezza.

Si deve anche dire che al centro della trama si colloca una delle studentesse, Virginia (interpretata da Melissa Sue Anderson con impegno degno di miglior causa), la quale vive nel culto della madre morta al suo fianco in un complicatissimo incidente d’auto, da cui lei uscì con una grave lesione al cranio e conseguente perdita della memoria. Il film si sofferma spesso su questo caso, mostrando anche in dettaglio la difficile operazione avvenuta tempo addietro per rigenerare i tessuti cerebrali della ragazza. Ma tutto ciò si rivela poi di scarsa attinenza con un racconto che mira soltanto all'effettaccio gratuito e che non si preoccupa affatto, tra le altre cose, di spiegare come tutti quei cadaveri sanguinolenti possano essere fatti sparire fulmineamente dal luogo del delitto senza lasciarvi lm minima traccia.

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