Scene cult e censure: il capolavoro di Kubrick svela tutti i suoi segreti
di Giovanna Grassi
Il guanto nero di Stranamore? Era quello che indossava Kubrick: sul set doveva sistemare molte luci e non voleva bruciarsi. E la scena finale con il Presidente, ricoperto di panna dopo una battaglia a colpi di torte in faccia? Tagliata, perché la Columbia Pictures la riteneva offensiva per la Casa Bianca. Segreti e «dietro le quinte» de Il dottor stranamore che «svela» i suoi segreti dopo 40 anni. Ancora oggi il film di Stanley Kubrick è un cult. Sta andando a ruba oltreoceano - dopo la presentazione all'American Film Institute di Hollywood in occasione del quarantesimo compleanno - il dvd composto-da due dichi.
Oltre al film restaurato, nel secondo dvd ci sono documenti, aneddoti inediti, incontri con i protagonisti Peter Sellers (in tre celebri ruoli) e George C. Scott, testimonianze dei massimi artisti del cinema americano, che si inchinano alla famosa fanta-commedia sull'apocalisse nucleare. Il film è ambientato all'inizio degli anni Sessanta, nel cuore della Guerra Fredda, mentre assisteva all'escalation del conflitto del Vietnam, all'invasione della Baia dei Porci, alla crisi a Cuba, alla costruzione del Muro di Berlino. Per l'irridente Kubrick, gli eventi che conducono la civiltà sull'orlo della distruzione rivelano nel film un feroce, dissacrante sarcasmo comico. Uscì nelle sale nel 1964 perché l'uccisione del presidente John F. Kennedy avvenuta nel novembre del 1963, data della «prima», costrinse Kubrick a rimandarla.
In Italia, il dvd - una edizione speciale della Columbia Tristar Home Entertainment - arriverà subito dopo Natale o come strenna natalizia. Si ascolta in una delle tante testimonianze: «Stanley adorava l'idea di un genio criminale che, per qualche ragione, è disabile». Kubrick: «Stranamore esce dai vecchi film tedeschi di Fritz Lang e Murnau, è l'uomo sinistro dai tremendi poteri». Un intervento svela che, per la scena della battaglia, Stanley aveva preteso filmati d'archivio ed erano stati rinvenuti chilometri di pellicola alla Raf.
Molti dialoghi della sceneggiatura vennero riscritti sul set da Peter Sellers e Kubrick e sono il frutto della elaborazione dei due, come fanno i musici jazz, quando ognuno contribuisce al ritornello. Kubrick: «Peter è un genio dell'improvvisazione, una delle più grandiose esperienze della mia vita da regista». Shirley MacLaine racconta nel Dvd la disperazione dell'amico perché gli fu negato per i suoi film l'Oscar mentre Michael Palin dei Monty Python riconosce Sellers e il film come padrini del loro gruppo e dei suoi sberleffi sociali. C'è una intervista politica a Robert McNamara, Segretario alla Difesa sotto la presidenza Kennedy. Dice nel suo intervento: «La politica ufficiale della Nato e quella degli Stati Uniti riguardo alle armi nucleari era che le avremmo utilizzate nel caso di un attacco militare dei sovietici o del Patto di Varsavia contro l'Occidente. Viviamo in un mondo davvero pericoloso. Kubrick lo ha anticipato».
Tra realtà e leggenda si racconta che Ronald Reagan, quando divenne presidente degli Stati Uniti, disse al capo di Stato Maggiore di andare nella sala militare della Casa Bianca. Gli fu risposto: «Non esiste la sala militare nella Casa Bianca». E Reagan: «L'ho vista nel film Il dottor stranamore», Sono ancora passati altri anni, il mito continua.
Nelle classifiche dell'American Film Institute il film è al terzo posto fra le commedie di tutti i tempi e al 28esimo tra i cento titoli più importanti ed è diventato parte della cultura americana, compresa la scena del simbolo fallico del maggiore detto "King" Kong, che cavalca l'ordigno e fa riferimento a un orgasmo nucleare.
Le vendite, da settimane, mettono i due dvd ai primi posti della classifica dell'home video e ai maggiori giornali arrivano decine di lettere di vario tenore. Esempio, Arlis Dahl, cittadino del distretto di Inglewood al Los Angeles Times: «Facciamo gli auguri di compleanno a Stranamore: è vivissimo, arzillo, vive alla Casa Bianca. È convinto che ovunque si possano trovare armi nucleari. Speriamo che ci dica finalmente dove sono nascoste le armi di distruzione di massa e che si decida a mandare qualche indomito ispettore per le verifiche necessarie e per tranquillizzarci».
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