Come entrare nei sogni del presidente americano
di Giovanni Grazzini
La giuria del festival internazionale del film fantastico di Bruxelles non scelse male, l'anno scorso, dando il massimo premio a questo film americano scritto da David Loughery e Chuck Russel col regista Joseph Ruben. Siamo infatti nel cinema di serie B, come la maggior parte delle operine del genere, ma a suo modo lo scacciapensieri funziona: stuzzica la curiosità, e rassicura sulle buone intenzioni degli scienziati, non tutti al servizio delle potenze malefiche.
Una brava persona è ad esempio, tutto sommato, il prof. Novotny, il quale sta compiendo in un «college» esperimenti assai audaci.
Per vincere l'angoscia dei suoi pazienti, egli non ricorre agli ansiolitici. Servendosi di individui dotati di particolari virtù paranormali, proietta le loro immagini mentali nel cervello dei malati mentre gli uni e gli altri stanno sognando, sì che quanti soffrono di incubi ne vengono risanati.
Facile a dirsi, un po' meno a realizzarsi. Perché può accadere che penetrando nell'inconscio del malato il donatore, anziché soccorrerlo, sia vittima del suo incubo, sino a morirne. E può accadere, anche di peggio: che il donatore, manovrato da un perverso, sia uno psicopatico il quale conduce il paziente al collasso cardiaco ...
A questa tortuosa procedura ricorre il capo dei servizi segreti americani per disfarsi del presidente degli Stati Uniti ed evitare che, coi nervi a pezzi per il rimorso di aver fatto costruire tante bombe atomiche, egli decreti il disarmo nucleare. Il piano, diabolico come non mai, prevede che il Presidente sia portato nel laboratorio del prof. Novotny, e che gli vengano trasmessi i sogni di un parricida. C'è da supporre che il Presidente non regga l'angoscia e muoia di crepacuore. Supposizione erratissima.
L'infame guerrafondaio camuffato da patriota si è infatti potuto sbarazzare di Novotny, che si era opposto al delitto, ma non ha fatto bene i conti con Alex, un giovane che dopo aver furbescamente sfruttato le proprie qualità paranormali per vincere alle corse di cavalli aveva portato a guarigione un ragazzino sgominando i mostri che ne abitavano le notti. Inserendosi, senza nemmeno le debite apparecchiature, nel sogno del Presidente, Alex appunto lo salva, fa morire il killer e lo spione, ed è infine libero di godersi una bella dottoressa. Ora può tornare a giocare alle corse …
Cocktail di fantascienza, fantapolitica e horror, con contorno di gimcane motociclistiche e ciliegina erotica, Dreamscape dovrebbe piacere agli amanti dell'uno e l'altro genere per come mescola la parapsicologia all’avventura, con tanto di uomini-serpente, belve dagli occhi di fuoco e terrori infantili.
Ma non può dispiacere nemmeno a chi apprezza la discreta perizia figurativa con cui sono espressi gli scambi fra incubo e realtà ed è rappresentato il sottosuolo della coscienza.
Senza pretendere di essere promosso in serie A né di essere creduto, il regista Joseph Ruben fa insomma opera decorosa. Offre qualche brivido, non proprio sgradito coi primi caldi, e spiritosamente confida nei giovani americani che fra un amore e l'altro mettono le loro virtù anche al servizio del paese.
Musica di Maurice Jarre, attori di seconda fila. Ma con Max von Sydow e Christopher Plummer come fiori all'occhiello.
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