Nuovo "Esorcista", brividi in due versioni
di Giovanna Grassi
Questa è la storia di un film girato due volte, interamente, da due registi diversi e che, in futuro, sarà visibile nel suo lifting in un unico dvd. Accade a Hollywood, ma devono aver sogghignato, esterrefatti, dietro le quinte e le fiamme del Male, anche Belzebù e i suoi indemoniati.
DUE VOLTE - Confessa sornione, con il solo «peccato» di essere stato pagato a colpi di milioni di dollari ben due volte, Stellan Skarsgard (Le onde del destino, prediletto da Lars Von Trier), sempre più richiesto come protagonista a Hollywood: «È tutto vero e solo adesso posso rivelarlo: ho dovuto duplicare me stesso e la mia interpretazione da esorcista nello stesso film, Exorcist: The Beginning, girato interamente da due registi dallo stile e dal gusto opposto. Prima Paul Schrader e poi Renny Harlin, con qualche attore diverso e con lo stesso direttore della fotografia, Vittorio Storaro. È stata una integrale, paradossale esperienza, un vero lifting da protagonista. Con ironia, posso aggiungere che sarà la critica a decidere in quale dei ruoli appaio più convincente quando uscirà il dvd con le due versioni».
È stato costretto a «bissare» interamente se stesso, agli ordini del nuovo regista Harlin, dopo che aveva già interpretato l'intero ruolo con Schrader. Ultimato e contestato, quel film è stato messo in un cassetto dai produttori della Morgan Creek e della Warner Bros, che non ci hanno pensato due volte: «Rigiriamolo per intero: non ci piace, non è quello che il pubblico vuole e che noi pensavamo».
EFFETTI SPECIALI - Exorcist: The Beginning firmato da Renny Harlin, in uscita sugli schermi Usa dal 20 agosto con un enorme battage pubblicitario, e in Italia a dicembre - interpretato oltre che da Stellan e da alcuni attori che hanno accettato di recitare il medesimo ruolo per la seconda volta, dai nuovi assoldati James D'Arcy e Isabella Scorupco e da una legione di indemoniati ed effetti speciali computer generated - è il prequel della celeberrima serie iniziata con enorme successo nel 1973 dalla pellicola L'esorcista (1973) di William Friedkin (tratto dal libro di Blatty).
Alcuni attori prescelti per la prima versione di Schrader (Gabriel Mann, Clara Bellar e la pop star Billy Crawford) hanno rifiutato il secondo film e si sono ritirati. Storaro è rimasto. Lo sceneggiatore Alexi Hawley ha riscritto il copione di William Wisher e Caleb Carr, che in un primo tempo doveva girare non Schrader, ma il compianto John Frankenheimer.
Padre Merrin, dunque, l'esorcista più famoso del mondo, ha conquistato l'onore di doppi esorcismi e benedizioni. O il disonore, a detta del furibondo Paul Schrader che ha proibito l'utilizzo per la seconda pellicola anche di un solo fotogramma del suo lavoro (a eccezione di alcune panoramiche in esterni fatte da Storaro nei sopralluoghi in Marocco).
La decisione dei produttori, sempre tenuta nascosta, di rigirare interamente il film si sta rivelando saggia, a parte i molti milioni di dollari necessari. Infatti, ora, le due versioni verranno utilizzate entrambe in un futuro dvd; e si sta studiando di distribuire nelle sale, ma in futuro, anche il film di Schrader. Il regista sdegnato e offeso, ribadisce: «Sono orgoglioso del mio lavoro, che non faceva leva sugli effetti speciali e non utilizzava creature fatte al computer, ma è un horror psicologico, psicoanalitico, molto sottile e d'atmosfere, secondo la lezione, che io apprezzo molto, del regista Shyamalan di Il sesto senso e The Village.
Come a dire: «È ciarpame all'ultimo sangue ciò che i produttori hanno chiesto ad Harlin». Il quale a sua volta, quieto e determinato, dichiara: «Sono stato scritturato, ho diretto il mio film, che doveva rispondere a certi requisiti "a effetto" scaturiti da una serie di test. Con eleganza posso dire che il mio è un "sequel di un prequel", sino a oggi rimasto inedito, e che mi ha fornito l'unica idea iniziale rimasta anche nel mio film: Padre Merrin è un religioso della Seconda guerra mondiale.
Quando i nazisti gli chiedono di consegnargli dieci ostaggi, tra uomini donne e bambini, per salvare l'intera popolazione di un villaggio, che altrimenti sarà ammazzata in massa, il padre ha una crisi di coscienza profondissima. Lo porterà a lasciare la Chiesa e l'abito talare: diventerà archeologo, andrà in Africa ma, poi, sarà di nuovo costretto a confrontarsi con il Male».
CONFRONTO - La tenzone già appassiona le legioni di fan del genere horror, pronti a dividersi e a votare con le loro preferenze il futuro confronto. La rivista specializzata horror, Fangoria, ha sancito che il confronto, appena saranno visibili le due versioni nel dvd, avverrà votando via Internet.
Racconta Storaro: «Fu Frankenheimer, che da anni voleva lavorare con me, a chiamarmi e nel cast c'erano Liam Neeson e l'italiana Alessandra Martines. John si ammalò, scrisse a tutti noi una lettera commovente, abbandonando il progetto già in fase avanzata. La sua morte fu un colpo. Il copione dello scrittore Caleb Carr era splendido e focalizzava il conflitto tra luci e ombre, alla base del mio lavoro da autore della fotografia.
In una cattedrale bizantina si scopriva un affresco che, contrapponendo Lucifero a San Michele Arcangelo, indicava le ragioni della divisione tra Male e Bene. Qualcosa di tutto ciò è rimasto nei due film, che per me hanno, anche se con stili opposti, una dominante in tinta nero cupo. Sono entrambi due film a colori, ma di ombre.
Non a caso, rifiutando il digitale, ho utilizzato con i due registi la pellicola cinematografica e la tecnica Univisium, che mette in pratica il principio applicato da Leonardo da Vinci ne "L'ultima Cena". È stata una avventura con molti colpi di scena, ma in entrambi i casi stimolante».
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