recensione di Anna Rutili a "Un fantasma per amico"
Panciutello, piccoletto, razzista, il piedipiatti Bob Hoskins, che ha fatto della cafoneria la sua bandiera, ce la mette tutta per incastrare l'avvocato Stone, elegante, ricco, pieno di donne e, soprattutto, con la pelle nera. Ma il colesterolo gioca brutti scherzi e l'infarto arriva puntuale per il nostro detective che per vivere dovrà cambiare il cuore. Gli toccherà in sorte quello nero di Stone che nel frattempo è morto ammazzato, ma che, magia del trapianto, torna in terra sotto le spoglie di un fantasma, invisibile a tutti tranne che ad Hoskins.
Nella miscellanea di generi: romantic comedy, ghost-movie e giallo d'azine, il film dell'esordiente Parrott è un po' convenzionale, ma Bob Hoskins che dopo Roger Rabbit è ancora un bravissimo detective giocherellone, e Denzel Washington, l'attore più impegnato delle nuove leve nere di Hollywood (premio Oscar per Glory), formano una coppia azzeccatissima.
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