Bellucci: strega con humour
di Giovanna Grassi
Terry Gilliam si considera la reincarnazione dei fratelli Grimm: «Io sono quello che sono grazie ai Grimm brothers» afferma, con la sua aria da folletto maligno e scapigliato.
Il regista di The Brothers Grimm (in gara a Venezia) ammette di essersi divertito moltissimo, in barba a tutte le traversie subite dalla pellicola, a praticare esorcismi, stregonerie e a percorrere con grandi falcate e 700 effetti speciali («li ho abilmente mascherati tutti»), questo suo viaggio in una selva oscura e in un villaggio dove accadono cose molto cupe e spariscono bambini e fanciulle.
Il film riserva sorprese sin dall'inizio apparentemente “fatato” e da «c'era una volta» perché il regista americano di nascita, espatriato in Inghilterra e cittadino adottivo dell'Umbria è simile a un bambino simpatico e ... terribile.
Lo afferma anche Monica Bellucci: «Terry è come un bambino: ha una fantasia fertile e incantata e inventa sempre cose nuove. Solo con un uomo così speciale potevo diventare la strega-regina, che sembra ricalcata sulla despota cattiva di Biancaneve, ha i capelli neri come Crudelia Demon e, come tante donne di oggi, non vuole invecchiare.
Sì, c'è molto humour nella storia, ma il film nasconde anche temi importanti come, a esempio, l'arte contrapposta al commercio, la realtà a braccetto con l'irrealtà».
Sullo schermo, all'inizio, gli attori appaiono bambini - prima di trasformarsi di colpo o quasi in adulti - e vanno a zonzo nel bosco dove il loro cammino e la sosta nel villaggio fungeranno da collante per diverse favole dei Grimm mescolate e unite in un unico copione, da «Cappuccetto rosso» a «Cenerentola» a «La bella addormentata nel bosco», «Il principe ranocchio», «Hansel & Gretel», con attori che calzano nasi posticci, occhialini da presbite, abiti sontuosi tra foreste piene di segreti e terrificanti alchimie.
Nomade e sempre in movimento come la fantasia dei fratelli Jake e Will Grimm - «e come loro sono erudito e avventuriero e burlone tanto che ho chiamato la mia società PooPoo Pictures» sentenzia divertito - Gilliam ammette di aver cavalcato la sua immaginazione per il film che sarà presentato a Venezia nei giorni in cui uscirà sugli schermi negli Stati Uniti il suo ultimo Tideland, un'altra favola, ma molto nera e realistica di una bambina figlia di genitori eroinomani.
Dice Terry con il fiume di parole che lo contraddistingue: «I Grimm per me sono compagni di strada di un cammino già percorso visto che ho finito la pellicola tempo fa, doveva essere lanciata nel 2004 e, poi, è stata bloccata dalle traversie della Miramax. Comunque è stato un cammino straordinario in compagnia di un fratello Grimm sciupafemmine e di un altro romantico e della strega dello specchio, Monica Bellucci, e del mio amico Monty Python, Jonathan Pryce, perfetto come generale molto, molto cattivo».
Entusiasti, dopo tanta fatica, ed entrati ufficialmente nel clan di Terry Gilliam, sono Matt Damon ed Heath Ledger, che in coro affermano: "L'energia che Terry porta sul set è unica e abbiamo convissuto con fatica estrema, ma allegra, con stregonerie di ogni sorta visto che, volenti o nolenti, Gilliam ti ruba l'anima".
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