Lea Thompson: "Sul set ho fatto innamorare un papero"
di Giovanna Grassi
Che cosa si prova a recitare con un papero meccanico alto sì e no un metro e venti nel film Howard e il destino del mondo costato quaranta miliardi?
Risponde con allegra spontaneità la venticinquenne Lea Thompson protagonista della pellicola Howard the Duck (titolo originale) presentato da George Lucas di Guerre 8tellari e rivelatosi oltreoceano un fiasco rispetto agli sperati incassi, che nelle intenzioni dei realizzatori avrebbero addirittura dovuto battere quelli di E.T. o dei maggiori successi della Walt Disney.
"Si prova - dice Lea - una sensazione di grande e protettiva tenerezza perché quel piccolo e intelligente papero uscito da un fumetto della Marvel molto noto aveva la prontezza di riflessi di un robot superperfezionato e sbatteva le ciglia come una autentica superstar!".
Lea Thompson è una graziosissima biondina sulla cresta dell'onda grazie soprattutto alla sua apparizione in Ritorno al futuro in cui interpretava, nel viaggio a ritroso nel tempo, la ventenne madre del protagonista Michael J. Fox.
Lea, fidanzata da cinque anni a un coetaneo popolare come lei, Dennis Quaid, visto in Squalo 3 e in tanti altri film, tra un piatto di pasta di cui va ghiotta ("In California ci nutriamo soprattutto di insalata e la pasta italiana è una leggenda») e una confidenza, si racconta e parla del film che è venuta a promuovere in Europa e che sarà distribuito a Natale dalla UP.
- Come è cominciata la sua carriera di giovane star?
"Sono nata nel Minnesota e sono la quinta figlia di una famiglia molto unita, che poi si è sfasciata. Noi figli siamo rimasti con la mamma, una ex cantante jazz, che si è rimboccata le maniche e si è messa a lavorare per tutti. Io ho studiato danza e a 14 anni sono entrata, con una borsa di studio, al San Francisco Ballet. Poi sono passata all'American Ballet, dove era appena arrivato come direttore artistico Mikhail Baryshnikov, e che ho lasciato per il cinema. Ho, infatti, ottenuto una piccola parte in Squalo 3".
- La competizione tra i giovani attori americani è molto forte e l'industria cinematografica spesso vi usa per una stagione e poi vi mette da parte. Lei come si difende da tutto ciò?
«Studiando e lavorando anche in teatro. Hollywood può essere molto cinica con i giovani attori, ma se si vuole veramente fare questo mestiere si può durare».
- Nel film «Howard e il destino del mondo» lei interpreta una cantante rock che, tra tante avventure, sceglie come impresario il papero alieno. A chi si è ispirata per la sua rock star?
«Certo non a Madonna! Volevo creare un modello diverso, in equilibrio tra gli anni Cinquanta e lo stile della magnifica Annie Lennoz degli Eurythmics. Anche nella vita mi piacciono gli abiti un po' "old fascion" mescolati al moderno, all'avveniristico. Spero di essere riuscita nel profilo della mia rock singer tenera e indifesa».
- "Howard the Duck" è stato un insuccesso oltreoceano. Ha inciso sulla sua carriera?
"No: avevo alle spalle l'imprevisto boom di Ritorno al futuro e, inoltre, la mia cantante che fa innamorare il papero, è stata molto apprezzata. Ho appena terminato un bel film di John Hughes: si intitola Qualcosa di meraviglioso ed è una commedia dolce amara in cui, come nella vita, ho cercato soprattutto di essere me stessa".
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