L'uomo a un grado Kelvin
di Piero Schiavo Campo, "Urania" n. 1600, ed. Mondadori, 2013, 4,90 €, 280 (250) pagg.
Vincitore del premio Urania 2012, è, per struttura, un giallo, con un buon meccanismo che regge una trama piuttosto complessa.
Ed è scritto bene, con anche abbondanti parti nelle quali la narrazione si fa di un discreto livello poetico.
Ma è, appunto, molto più un giallo, che un romanzo fantascientifico.
L’ambientazione è si in un futuro nel quale l’unione europea ha fatto molti passi in avanti, la trama si basa su un’invenzione scientifica, e vi si aggira molto in Realtà Virtuali varie, e descritte con notevole fantasia, anche.
Ma ciò che risalta, ciò che ne rimane, a lettura ultimata, è la trama gialla; io, personalmente, preferisco ben altro tipo, di fantascienza.
Certo, a chi piacessero sia il giallo che la fantascienza (ma più il primo), piacerà sicuramente.
In appendice un’intervista all’autore, "Piero Schiavo Campo, fisica e brividi", di Marco Passarello.
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