È tempo di Panda
di Lietta Tornabuoni
Kung Fu Panda, un panda adolescente grassoccio e goffo, segue con altri giovani animali gli insegnamenti di un nobile vecchio saggio cieco per diventare l'Eletto destinato a sconfiggere il nemico che assedia il pianeta e il mostro che lo guida. Non è certo il migliore della classe, ma la vecchiaia e la cecità confondono il maestro, che lo designa per il compito essenziale. Lotte, battaglie, astuzie, avventure: alla fine Kung Fu Panda vince, eliminando l'avversario con un formidabile colpo di pancia.
Divertente, buffo, è indubitatamente un film per bambini, non privo degli elementi pedagogici classici: consolazione per i piccoli spettatori obesi, incitamento al coraggio e alla vittoria, invito a non scoraggiarsi per il proprio aspetto fisico. Ma l'elemento più interessante riguarda i ritmi di distribuzione del cinema globale: gli americani hanno stabilito di presentare il Panda e anche l'altro film per bambini del momento, "Il principe Caspian", seconda puntata delle "Cronache di Narnia" tratte dalla letteratura di C. S. Lewis, durante il mese di agosto, anche in Italia.
Si sa che, diversamente da quanto accade da noi, l'estate è stagione piena per il cinema americano. Si sa che, nel tentativo di ostacolare la pirateria, il cinema americano fa uscire i film contemporaneamente in ogni Paese.
Sinora non ce l'ha fatta con l'Italia, Paese che viene considerato caldissimo (e lo è), nel quale la stagione cinematografica subisce d'agosto una sospensione. Quello esercitato attraverso i film destinati ai bambini, pubblico più entusiasta e meno portato alla stanchezza estiva, è il tentativo attuale. Lo accompagna naturalmente una speciale distribuzione e pubblicità nei luoghi di villeggiatura, iniziative promozionali varie: la stagione deve cominciare molto prima, in modo da armonizzare le uscite nel mondo. Si comincia con i bambini, si procederà con gli adulti. Sarà interessante vedere come va a finire, se sarà più forte il caldo oppure il mercato.
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