Corpo a corpo con un certo Mr. Satana
di Maurizio Porro
Preceduto dalla solita citazione del Deuteronomio, riecco l'Esorcista di ritorno, in un anno giubilare favorevole al Diavolo e ai suoi cine affari.
Diretto da Janusz Kaminski, gran direttore della fotografia di Spielberg, il film, è infatti una esercitazione soprattutto visiva e pittorica, che rischia spesso, per colpa della sceneggiatura di Pierce Gardner, di cadere nel ridicolo, come fosse un'istrionica e tonante parodia.
L'eroina dolorosa Winona Ryder, ex indemoniata, scopre che Satana si sta incarnando in uno scrittore di successo (l'ottimo ed emergente Ben Chaplin, che stava sulla «Sottile linea rossa»), lo tampina per avvertirlo del finimondo e si riserva di amarlo per tutta la vita.
L'avventura si amplia quando scopriamo che il predestinato è un raziocinante convinto che il Male non esista, mentre la sua anima diventa selfservice di credenti e non: Lost souls - La profezia propone un corpo a corpo tra ragione e fede in un film tenebroso e falsamente magniloquente, che si fa seguire nonostante le virate kitsch e la totale inadeguatezza con cui tratta problemi moral-religiosi con effetti speciali - crocefissi in caduta libera, nubi e terremoti nel bagni pubblici-sushi, le Voci, una citazione di Bunuel & Dalì e una calibrata dose di ovvie fantasticherie. Ma senza che mai il tema riesca davvero ad appartenere a noi o alla società, presentata nella disperazione, anche meteorologica, di New York dove in questo periodo miss Ryder non può proprio dirsi fortunata, anche se il regista, di cui si apprezzano le acrobazie fotografiche e luminose, la spia con occhio amorevole da entomologo in dubbio fra anima e corpo.
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