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recensione di Alessandro Grieco a "Mary Reilly"


Stephen Frears continua a cercare romanzi impossibili da trasporre sul grande schermo probabilmente per poter affermare un'idea di cinema assolutamente libera da briglie narrative, in questo caso, traendo spunto dal libro di Valerie Martin, decide di svelare subito il coup de theatre che sulla pagina avveniva a giochi fatti: Mary è la governante del Dottor Jeckyll (John Malkovich), il simbolico simbolo stevensoniano di quella dualità psicologica di cui tanto ci vergogniamo. La nuova domestica (interpretata da una Julia Roberts che ricorda la Farrow di Polanski) nasconde tuttavia, sotto sguardo e abiti candidi, la conoscenza del lato oscuro dell'uomo, avendo subìto la furia bestiale del padre, e può quindi intuire il lancinante mistero del suo padrone. Il film ruota attorno ad un edificio diviso in due come l'anima del suo protagonista. Mary sa che c'è una soglia invalicabile e non la oltrepassa per paura di Hyde e per rispetto di Jeckyll, ma attraverso il prendersi cura degli spazi simbolici della casa (l'aiuola del giardino, il letto del padrone), la ragazza assapora la bestialità del padrone che si nasconde sotto lo sua carne e rivive catarticamente i suoi traumi familiari.

Come la casa rispecchia il doppio del suo padrone, anche la città si struttura in spazi chiusi e dedicati ognuno a una fazione particolare, il sesso per il bordello di Mrs. Faraday (Glenn Close] e il massacro per il mattatoio. Frears, registra i simboli di questa tragedia dì archetipi umani con uno sguardo freddo e filosofico, sfruttando la teatralità dei suoi interpreti le ambientazioni cupe e nebbiose del décor, utilizzando i codici di diversi generi cinematografici.

Nonostante per buona parte del film sia privilegiato il gioco psicologico tra i due personaggi principali, alluso più che detto, nel finale si assiste ad una crudele sequenza cronenberghiana (ma il regista canadese era molto vicino a queste suggestioni già con Inseparabili) dove Mary osserva impotente la scissione dell'io del suo padre/padrone che ha certo contribuito a scatenare con tanto ordine e pulizia.






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