Fanta Cage
di Giovanna Grassi
«Avevo sempre avuto due desideri: recitare in un film tratto da un libro di Philip K. Dick - perché lo considero un autore senza compromessi e il suo futuro è ormai il nostro paranoico presente- ed essere diretto da Lee Tamahori. Con Next li ho esauditi entrambi, trasformandomi in un uomo con poteri paranormali che vive in una sua falsificazione della realtà perché fa l'illusionista in casinò di bassa categoria». Nicolas Cage sembra molto soddisfatto e continua, contando sulle dita: «Harrison Ford, Arnold Schwarzenegger, Tom Cruise, Peter Weller, Ben Affleck: li ho invidiati tutti quando sono stati scelti per storie tratte dai libri dell'autore di Blade Runner. In quanto a Tamahori, vedo almeno una volta l'anno il suo The Edge con Anthony Hopkins».
Cage, premio Oscar per Leaving Las Vegas, è uno con le idee chiare che di solito riesce a farsi notare: non a caso arriva sempre in testa agli incassi con i suoi film; eppure sei mesi fa, quando sono cominciate le riprese di Next nel desolato Casinò Normandie, all'estrema periferia di Los Angeles, nemmeno un avventore aveva alzato la testa dalla partita di blackjack per osservare il mago Cage in una pausa delle riprese del film tratto dal racconto di Dick The Golden Man. E il giorno seguente, in un altro Casinò, il Morongo a Cabazon (che doveva sembrare un locale di Las Vegas) solo uno degli attori, Peter Falk, aveva distratto i mattutini clienti con la sua camminata fiacca alla Tenente Colombo: «Non sanno cosa li aspetta - aveva detto ridendo- e questa volta il panico non sarà causato dal pur sempre temutissimo Big One, il terremoto che terrorizza gli abitanti di Los Angeles ... In Next l'incubo è infatti rappresentato da una bomba: messa nel punto nevralgico della metropoli - e non svelerò quale - ma posso dire che i terroristi vogliono un olocausto nucleare. Si, l'11 settembre è una paranoia reale, le catastrofi di Dick l'hanno anticipato».
Un mese dopo, nel porto losangelino di San Pedro, la folla di fan e curiosi si era accalcata per una scena con elicotteri, polizia, terroristi in tuta mimetica, con Julianne Moore armata sino ai denti, pompieri e militari veri, quelli che nei ritagli di tempo lavorano nel cinema nella «Hart's Combat Casting Company» perché sono i soli che hanno ottenuto il permesso di usare la Colt M4s e l'Ak47s in una città dove quasi ogni cittadino ha una pistola.
Ora Next è pronto, uscirà a giorni in una Los Angeles tappezzata dai poster del film scritto da Gary Goldman (Minority Report). È attesissimo -In Italia sarà distribuito dalla Medusa - perché la storia, trasportata dal futuro di Dick nel presente, narra la possibilità di un attentato terroristico globale, da Hollywood a Down Town e al porto, dove si svolge una battaglia super spettacolare.
Cage impersona il mago Cris Johnson, un uomo che possiede il «dono» di prevedere il futuro per qualche minuto: deve aiutare il Governo perché assoldato di malavoglia dall'agente dell'FBI Callie-Julianne Moore. Anticipa l'attore: «Il mago non aveva alcuna intenzione di pubblicizzare il suo dono segreto. Lui vive, come tanti personaggi di Dick, in una distorsione dello spazio temporale, fatica a distinguere l'immaginazione dalla realtà ed è soggetto a crisi depressive. "Entropiche" le chiamava Philip K. Dick, per esprimere la degradazione dell'energia di un sistema nervoso e della società. Con Next, poi, ho coronato un altro sogno: occuparmi di magia e ho voluto al mio fianco come insegnante l'illusionista Sir James Brown. Ho anche scritturato mia moglie Alice per un piccolo ruolo».
Svela: «Ho avuto il "mio" Philip K. Dick perché lo sceneggiatore Goldman, dopo Minority Report era stato contattato dal responsabile del sito ufficiale dello scrittore, Jason Koornick, che iri cambio del suo impegno ha ottenuto l'opzione su alcuni racconti. Goldman si è associato con Koornick e io sono entrato anche come produttore per non perdere l'occasione. In questo film il suo futuro è stato trasportato nel mondo reale di oggi, ammesso che L.A. (ironizza) sia davvero reale, dove science fiction e paranormale si fondono come in un videogame pilotato dalle precognizioni dell'illusionista. I libri di Dick, a mio parere; hanno anticipato i videogiochi, i suoi personaggi vivono come in un videogame.
Quando sei di fronte a un videogame, tu correggi i tuoi errori, vedi il futuro della partita e devi gestirla».
Tamahori (la produzione vieta di porgli domande sulla sua disavventura, quando la polizia lo fermò perché a, Santa Monica girava travestito da donna) dice: «Julianne Moore è una antagonista razionale del mago, vuole sapere dove metteranno la bomba i terroristi. Next è anche una storia d'amore tra Cris e Liz-Jessica Biel, una donna non d'azione, ma dì pensiero. Dopo tanta violenza e paure, vedremo Liz parlare di pace agli indiani nativi americani nella riserva di Havasupai nel Grand Canyon e ...».
«L'idea è mia -lo incalza Cage - sono andato con Alice in questo luogo e lo considero uno dei più belli e spirituali del mondo e volevo regalarlo al "mio" Philip K. Dick, alla platea, a una Los Angeles convulsa per traffico, tensioni razziali ... uno sfondo perfetto per i libri dello scrittore che prediligo. C'è sempre un paesaggio sociale con tante mutazioni nei libri di Dick, che amava questa metropoli dove visse i suoi ultimi anni: ecco, ho voluto restituirgli l'iperrealtà dello scenario in cui scrisse i suoi libri migliori, andandosene prima del successo di Blade Runner».
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