di Maurizio Porro

Ci sono molte idee simpatiche e brillanti nel sequel-remake della Notte al museo 2, che ci racconta ancora la favola del buon americano che, da ricco manager preferisce tornare a fare il guardiano notturno al Museo di storia naturale di New York.

Dove i suoi abitanti, un cast di animali arcaici e personaggi storici, sta per essere sostituito da ologrammi interattivi, traslocato in pensione in casse di legno nelle cantine del Smithsonian Museum di Washington.

E qui, tutto in una notte, arriva il nostro Ben Stiller in compagnia ai Amelia Earhart, la prima a trasvolare l'Atlantico, per riportare i suoi amici a casa. Si animano non solo le bestie ma anche le opere d'arte: il Pensatore di Rodin molesta la prima Venere che gli capita, i "nottambuli" di Edward Hopper prendono vita, si entra dentro il bianco e nero di una foto swing dopoguerra, putti e amorini vagano barocchi con i loro archi formando una romantic band; mini Einstein saltellano, aeroplani son pronti a partire, Teddy Roosevelt fa da comparsa (Robin Williams), Custer fa autocoscienza e il marmoreo pres. Lincoln si alza e cammina, passo tonante del new deal. Una commedia fantasy quindi molto farcita anche di ottimi effetti speciali dal regista Shawn Levy che tiene però il tasso intellettuale non oltre i 12 anni, ben consapevole dell'audience, senza fare omaggi di humour e di intelligenza agli adulti, il tutto rientra nella categoria del gradevole e dell'innocuo anche se il film celebra con retorica patria il mito del sogno americano che pesa sulle spalle (sempre meglio degli occhi) di Ben Stiller, attore dall'aria bastonata che non brilla per espressività anche se deve convincerei che ha perso coi dollari la coscienza e vuol trovarla rimettendosi in divisa. Se ben accompagnati i minorenni possono gustare una visita generale di cultura americana. Doppiaggio trash naturalmente in romanesco da spot, e Napoleone fa un accenno al premier.

Articoli per film

Copyright © di IntercoM Science Fiction Station - (358 letture)