Una bimba, ma spietata
di Maurizio Porro
I bambini malvagi e torbidi hanno fatto un pezzo di storia del cinema scuotendo menti e stomaci.
Basta l'elettrizzante sintesi di scene cult Cinema 1000 momenti fondamentali (ed. Castoro), per ripassare gli sguardi infantili tremendi del Villaggio dei dannati, ma allora c'era l'alibi della paura atomica.
L'adolescente di Orphan, l'espressione algida, codini e collarino di velluto fa una paura diversa, illumina abissi dell'inconscio. Un film di Jaume Collet-Serra, regista di Barcellona che fa un bel passo avanti, prodotto da DiCaprio, al centro d'infuocate polemiche in Usa per la paura di un crollo delle adozioni, vorrebbe razionalizzare, citando un'inverosimile malattia che deve spiegarci il come, quando e perché.
Ma dalla storia della ragazzina misteriosa venuta dalla Russia, adottata da una famiglia middle class e middle amore con due figli, ma traumatizzata da un aborto, ci resta la paura irrazionale dell'ignoto senza aiuti da san Freud né san Jung, un'escalation che contorce le budella.
L'adolescente porta con sé una scia di sangue, di incidenti dolorosi, morti e incendi non accidentali, rovinose cadute, un crescendo assai orchestrato di minacce che coinvolgono tutta l'allarmata famigliola dove mammà è l'unica ad avere antenne. Non riveliamo sorprese, il film è certo grossolano nel trattare la psiche, ha buchi di sceneggiatura ma tiene la tensione accesa dall'inizio alla fine, fa gorgogliare lo stomaco in attesa del redde rationem. Che avviene proprio all'ultimo ma, come sempre, non si nega l'inutile piacere del raddoppio, moltiplicando i finali.
Si pensa a creature terribili come nel capolavoro Il giglio nero o Joshua, ìl diabolico Presagio, The ring: c’è sempre qualcosa che rinasce dal pozzo nero della paura ancestrale. Qui per il ritmo e il montaggio essenziali (e quindi anche poveri, ma efficaci), il tbriller sprigiona terrore ma non merita allarmi sociali sul destino degli orfani.
Questa 12cenne slava Esther, Isabelle Fuhrman avrà un folgorante avvenire di attrice se manterrà l'inferno negli occhi. Il resto del gruppo adocchiato dal Male si adegua, sia coi piccini in travaglio sia coi genitori che si accapigliano sul così è se vi pare degli orrori. Vera Farmiga è mamma Cassandra ex alcolista, Peter Sargaard marito bonaccione inorgoglito dall'affetto della bimba, tutto on the rocks perché siamo al freddo anche geograficamente, non solo nell'anima.
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