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Tiana, la nuova eroina Disney cine-principessa dell'era Obama


di Giovanna Grassi


La prima principessa nera del cinema Disney, nelle sue fattezze da bambola del merchandise, ha già venduto in una settimana 17mila esemplari, in anticipo sul lancio americano del film The Princess and the frog. L'uscita ufficiale è fissata per l'11 dicembre (da noi La Principessa e il ranocchio arriverà una settimana dopo) e ancora una volta confermerà come, in tutto il mondo, i cartoon sono il jolly del box office.

A favore del film Disney, tra l'altro, giocano diversi fattori che esulano dalla predilezione del pubblico per il cinema «puro» d'animazione. Nel giorno del Ringraziamento, infatti, The blind side - un film con un grasso adolescente nero e senza casa adottato dalla ricca famiglia formata da Sandra Bullock e Tim McGraw - ha sorprendentemente battuto al botteghino New Moon. E la cenerentola nera (e violentata) di Precious sta facendo piangere tutta l'America puntando dritta alle nomination degli Oscar.

Intanto, le prime critiche definiscono «un capolavoro» il Mandela (Morgan Freeman) di Clint Eastwood in Invictus. È il trionfo dell'integrazione razziale afroamericana, la consacrazione dell' era obamiana al cinema. E tutti, ascoltando la colonna sonora di Randy Newman per The princess and the frog - ambientato intorno al 1930 a New Orleans, ovviamente a ritmo di jazz, ragtime e gospel - sembrano aver dimenticato le polemiche dì qualche mese fa sul fatto che il principe del film è (più o meno) bianco: in antitesi, quindi, all'orgoglio delle famiglie nere. In verità, nel film lo scavezzacollo Naveen, diseredato dai genitori, in cerca di un ricco matrimonio e arrivato a New Orleans dall'imprecisato reame della Maldonia, non ha una netta identità etnica nel colore della pelle: potrebbe essere un bianco sangue misto o un creolo, anche se di sicuro non è un afroamericano.

Inoltre, per quasi tutto il film, si trasforma in un ranocchio e nemmeno il bacio di Tiana (che non è una vera principessa ma in una sera di festa era stata vestita di veli azzurri dalla sua ricca amica Charlotte) riesce a riportarlo al suo aspetto umano. Anzi, è la fanciulla color cioccolato a trasformarsi a sua volta in una rana. «Verde è bello» diventa infatti lo slogan per la coppia in fuga, che per boschi e paludi cerca un antidoto al malefico tranello del sinistro Dr. Facilier.

Alle anteprime il film ha generato un osanna per il ritorno della Disney al disegno a mano, definito «felicemente proustiano» dopo tante pellicole realizzate in 3D o al computer. E ora tutti applaudono il coraggioso matrimonio misto di Tiana e del principe. Newsweek ha persino scritto: «Considerato l'enorme numero di maschi neri in prigione e il fatto che il 47 per cento delle donne nere appare destinato a non trovare un partner, il film insegna alle donne di colore - che solo nel 4 per cento sposano uomini di etnie diverse - a non avere inibizioni e a non vivere in solitudine». Se la ride John Lasseter, il direttore creativo Pixar e Disney: «Sono orgoglioso del film e non mi interessano le diatribe. Tiana è una donna forte, la fiaba insegna che dobbiamo inseguire i nostri sogni».

La pellicola diretta da Ron Clements e John Musker (Aladino, La sirenetta) fa cominciare la storia nel 1912, quando Tiana è una bimba e la sua mamma (la voce è di Oprah Winfrey) e il padre (Terrence Howard) sono umili lavoratori. Tiana già da piccola è amica della ricca Charlotte.

La ritroviamo poi cameriera in un ristorante francese di New Orleans e con un unico sogno: aprire un ristorante tutto suo. «Io non ho tempo per ballare», dice a Charlotte, che aspira a sposare un principe. Di baci nel film ce ne sono vari, ma nulla accadrà quando il ranocchio Naveen cercherà di baciare Charlotte travestita per una notte di Carnevale da principessa. Sarà invece un vero bacio d'amore a riportare Tiana e Naveen a una condizione umana. Si sposeranno «per sempre», come accade nelle fiabe e il copione mescola in un twist le favole dei Fratelli Grimm con le canzoni della jazz-era e i musical americani anni Venti e Trenta. Inutile dire che i protagonisti apriranno un ristorante dove il principe suonerà il pianoforte e Tiana preparerà i bigné migliori della contea. Il musical presenta anche numeri voodoo con il perfido Dr. Facilier, che balla come un giovane John Travolta e canta come Maurice Chevalier. Mama Odie (Jenifer Lewis), la maga del Bayou, insegna ai due a volersi bene sotto qualsiasi pelle «perché ciò che conta è il sentimento che avete dentro».

Se ne vedono delle belle in 137 minuti, con una galleria di personaggi come il vecchietto sdentato che pensa di essere una lucciola ed è innamorato di una stella in cielo, Evangeline, alla quale Tiana confidava i suoi sogni di ristoratrice prima di diventare anche lei una rana, capace di fare amicizia con il coccodrillo Louis appassionato jazzista, che suona la tromba come Armstrong. Scoppia invariabilmente l'applauso quando il vecchietto-lucciola muore e diventa a sua volta una stella a fianco di Evangeline.

I due registi, rispondendo a un saggio sul presunto razzismo di nonno Walt, hanno dichiarato: «L'unica cosa importante per le creature della Disney è ciò che hanno sotto la pelle: la loro anima».






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