Robots contro le multinazionali con la voce di Dj Francesco
di Giovanna Grassi
L'uscita (venerdì) sui nostri schermi in 500 copie quasi in contemporanea con gli Stati Uniti di Robots segna la continuazione di una stagione d'oro dei cartoon e delle loro riedizioni in dvd (oltreoceano spopola Bambi). È anche l'avvio, dopo l'Oscar a Gli Incredibili, delle prossime grandi pellicole d'animazione tra le quali si aspettano Cars di John Lasseter (in cui, come in Robots, le macchine hanno un'anima e non solo ruote e bulloni, e la più rossa e veloce avrà la voce di Paul Newman) e Madagascar (dove gli animali della giungla hanno sentimenti e relazioni tra loro assolutamente simili a quelli degli umani). Successo garantito per tutti - non certo solo per la platea dei piccini - anche per i cartoons più innovativi rispetto alla tradizione Disney.
Robots affronta in controluce il problema del consumismo, dei despoti delle multinazionali, della ricerca di umanità anche in una megalopoli - nei disegni delle autostrade e delle case si coglie l'alienazione di Los Angeles -, del rispetto che dobbiamo anche alle «macchine». Il doppiaggio italiano del protagonista Rodney si avvale della voce di Dj Francesco, il figlio del tastierista Roby Facchinetti dei Pooh (nell'originale la voce è di Ewan McGregor). Voci notissime in Usa per il film, da Halle Berry a Robin Williams e Mel Brooks.
Tutti entusiasti alla presentazione del film, come Dj Francesco, per un lavoro che dà un'anima a storie che sempre più spesso sono metafore del nostro tempo. Lo dice anche un altro italiano dietro le quinte della pellicola, che fa parte della nuova generazione di artisti dell'animazione: Andrea Blasich, classe 1967, milanese, studi all'Accademia di Brera in scenografia. Come il robot Rodney e Dj Francesco, anche Andrea aveva i suoi sogni: voleva trovare a Hollywood la realizzazione delle sue aspirazioni.
Dice Dj Francesco: «Rodney mi assomiglia. Per l'amore della musica; anch'io ho sfidato ogni cosa, cercando di non svendere alcun mio valore». Francesco arrivò a Milano da Mariano Comense, Andrea partì da Milano per Hollywood. Ha lavorato alla Dreamworks per tanti film e da ultimo Shark, è ora disegnatore per BlueSky studios e la Fox Animation che hanno portato al successo questo film da 75 milioni di dollari.
Per i titoli di testa, Dj Francesco ha anche composto la canzone «Ridere Ridere» e non si stanca di ripetere «di essersi davvero ritrovato nel carattere di Rodney». D'altro cantò, a Los Angeles tutti i divi-doppiatori parlavano dei loro robot, come di alter ego ai quali avevano affidato sentimenti e valori dimenticati dalle persone. Lo ribadisce Blasich, che ha lavorato come disegnatore e anche scultore al film: «Rodney torna vincitore nella cittadina dalla quale era partito senza niente, come accade nel mondo ancora oggi a tanti giovani. Ricordarlo ai bimbi con un cartoon allegro e serio è importante».
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