Sorrisi e poesia con gli spettri orientali
di Giovanna Grassi
Vincitore di innumerevoli premi nei festival specializzati di Avoriaz, Sitges e Roma (Fantafestival) giunge sugli schermi "Chinese Ghost Story". É un ottimo film del genere horror-fantasy, ricco di ironia, benissimo diretto. Inoltre è montato con effetti speciali che farebbero invidia a Steven Spielberg e a tutti i suoi allievi.
"Storie di fantasmi cinesi" è una storia per certi aspetti romantica, per altri orrifica, d'amore e di morte, di arti marziali e di passione. Una storia che recupera le radici di una cultura millenaria, ma che coniuga con stile davvero mirabile le tradizioni del cinema orientale e delle sue grandi saghe e le tecniche più moderne degli effetti speciali.
Il film e inoltre pervaso da una sottile ironia e da un gusto della satira che a volte lo rendono simile a una commedia.
Ma i colori, le atmosfere, le ambientazioni notturne in un tempio nascosto da strisce sottili di nebbia sono da puro film gotico e qua e la fanno capolino intermezzi fiabeschi (con figure familiari come la Regina cattiva, la perfida Crudelia Demon e via di questo passo).
Protagonista è un giovanissimo esattore delle tasse che, per una serie di circostanze, si nasconde per passare la notte in un tempio abbandonato da tutti, ma non dagli spiriti e dai cadaveri viventi.
Lin Choi Sin, questo è il nome del ragazzo, si appresta a dormire un sonno tranquillo quando una fanciulla vestita di bianco lo ammalia con una dolce melodia.
Ci vorrà molto tempo e molti cadaveri di amici e nemici passeranno lungo i fiume prima che Lin Choi Sin si renda conto che l’evanescente Lit, la creatura da lui disperatamente amata, è anch'essa un fantasma.
Scopo dell'esistenza del ragazzo diventerà la salvezza della dolce e misteriosa Lit ed egli tenterà con ogni mezzo di render possibile la sua reincarnazione.
Aiutato da un valoroso guerriero, l’esattore sconfiggerà le forze del Male e il crudele Vampiro e Demone Lau Lau dalla lingua chilometrica, che domina l’esistenza di tanti fantasmi e morti viventi chiedendo loro vittime e sangue fresco Ma il finale non è consolatorio o trionfalistico e lascia una sensazione di inquietudine.
Diretto con fantasia e con estro creativo, montato con estrema abilità dallo stesso regista, Storie di fantasmi cinesi è un piccolo grande film, decisamente nuovo nello stile, adatto a ogni età.
Se nelle sequenze di inseguimenti e di arti marziali il racconto soddisfa chi ama l’avventura, in tante altre scene regala emozioni a chi accarezza la poesia e sorrisi a chi vuole divertirsi con intelligenza.
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