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Quella micidiale spia volante


di Leonardo Autera


Fantascienza di un futuro armai alle porte. Basta aspettare qualche mese e saremo nel «1984» paurosamente profetizzato da George Orwell Non a caso è anche l'anno in cui si colloca la vicenda di Tuono blu (Blue Thunder), il film americano di John Badham su cui riferimmo quindici giorni fa dalla Mostra di Venezia dove fu presentato nella sezione di "mezzanotte". Ecco, in linea di massima, come ci esprimemmo al riguardo.

"Tuono Blu" è il nome di un super elicottero particolarmente sofisticato, una specie di fortezza volante dotata di una mitragliera a canne multiple da quattromila proiettili al minuto e per centrare il bersaglio è sufficiente che il pilota volti la testa nella direzione voluta e prema un pulsante.

Ma questo è il meno. Dispone anche di un'attrezzatura elettronica per intercettare dall'alto qualsiasi cosa, con occhi e orecchi che vedono e ascoltano tutto superando ogni barriera e così violando le più segrete intimità della gente.

Inoltre, può trasmettere le scoperte ad un ordinatore (con terminale nella cabina) capace di accedere a tutte le banche di dati del Paese per raccogliere informazioni sugli individui sospetti, i quali subiscono un immediato processo computerizzato e, se ritenuti colpevoli, vengono giustiziati all'istante. Insomma, una spia e uno strumento di repressione ideali per i servizi di sicurezza del governo di Washington che ora intendono sperimentare "Tuono Blu" sul cielo di Los Angeles, col pretesto di controllare l'intera città e prevenire eventuali atti di terrorismo in vista degli imminenti Giochi Olimpici.

Ai comandi dell'apparecchio in prova viene messo un poliziotto, il veterano del Vietnam Frank Murphy, già addetto al servizio di sorveglianza con normali elicotteri. Con la super-spia dell'aria egli sorprende casualmente una conversazione tra alti funzionari governativi e un Colonnello. Cochrane, che Murpay aveva già avuto occasione di conoscere e disprezzare per le atrocità commesse durante la guerra.

L'intercettazione rivela che costoro stanno tramando di fomentare una rivolta nei ghetti della città per poi reprimerla con "Tuono blu" e dimostrare l’utilità dell’apparecchio, così da giustificarne la produzione e l'impiego su larga scala. Ma il poliziotto non la intende da questo orecchio e vuole rendere di pubblico dominio la losca trama. Ciò non gli sarà facile, perché Cochrane, resosi conto dell’intercettazione, ordina di eliminare Murphy, che però nel frattempo ha potuto affidare alla moglie la registrazione di ciò che ha visto e udito affinché la consegni alla televisione.

Braccato da ogni parte, l’eroe riesce tuttavia ad impadronirsi del super-apparecchio e a prendere il volo intraprendendo una battaglia serrata prima contro tutte le forze federali sguinzagliate contro di lui, poi in un duello privato contro l’elicottero dell’accanito rivale fino a farlo saltare in aria. Per concludere: d istruzione di Tuono Blu e preservazione della privacy dei cittadini per una soluzione ottimistica rispetto alle catastrofiche previsioni di Orwell per il 1984.

Queste le linee salienti della trama di un film che, a parte l'idea dell’arsenale volante con le sue spie elettroniche, dedica lo spunto più interessante (le macchinazioni repressive del governo di Washington) a tutta una serie di luoghi comuni di facile impatto spettacolare. Il duello aereo tra i grattacieli di Los Angeles può apparire mirabolante ma tutto sommato gli effetti sono più frastornanti che convenientemente elaborati dalla regia di Badham che, semplice esecutore di qualsiasi sceneggiatura gli venga affidata, tratta l’attuale materia con la stessa indifferenza usata per lavori di genere diversissimo quali La febbre del sabato sera, Dracula e Di chi è la mia vita?

Ciò che risalta da Tuono blu non va oltre il consueto armamentario tecnologico made in USA servito a dovere dalla sperimentata tecnica fotografica di John A. Alonzo, da ritmi stretti di montaggio e dal professionismo degli interpreti in personaggi tutti d'un pezzo: Roy Scheider eroe completo, Malcolm McDowell diabolico totale e così via senza sfumature. Merita, tuttavia una referenza il compianto Warren Oates nei panni del capo della polizia di Los Angeles.






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