I computer dell'apocalisse
di Gianluigi Zuddas, "Urania supplemento" n. 35, ed. Mondadori, 2007, 464 pagg., 4,50 €
Science fantasy molto gradevole nel quale coloro che, alla distruzione della civiltà sulla Terra a causa di un’immane guerra, decisero di lasciarla per andare a colonizzare un pianeta molto simile, Gea, trovatisi in gravi difficoltà per il computer di un’astronave da guerra che li opprimeva, riescono a far partire, dalla Terra, un’antichissima astronave sopra la quale Lupa Bianca stessa, l’eroina della guerra, aveva edificato la capitale dell’impero, per portarla appunto a Gea, e debellare la dittatura di quel computer.
Dittatura basata, principalmente, sul fatto che gli Uomini, proprio a causa di quella guerra, erano diventati sterili; quel computer forniva loro figli nati artificialmente, unica possibilità di sopravvivenza.
L’incontro fra i terrestri e gli abitanti di Gea risolverà anche qual problema, essendo i terrestri immuni da quella sterilità ed essendo l’incrocio fra loro fertile.
Molto ben scritto, con un sottofondo umoristico che lo pervade tutto, e una trama che, per quanto complessa, risulta, essendo ben strutturata, sempre comprensibile, è l’ennesimo tassello del ciclo di cui fanno parte molti dei romanzi dello Zuddas, e comprende, come Parte prima, "Le armi della lupa", pubblicato da Solfanelli nell’89.
Completano il volume "L'autore-Gianluigi Zuddas", pag. 453 e "Bibliografia italiana di Gianluigi Zuddas", di Ernesto Vegetti, pag. 454.
Precedentemente pubblicato, come "C'era una volta un computer", in "Mekanè" n. 1, ed. Larcher, 2006
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