Mister Muscolo con lo spadone
di Giovanni Grazzini
Rieccolo, il nostro mister Universo dal bel bicipite abbronzato, Ma questa volta l'eroe non è lui: è una rossa ventenne, la modella danese Brigitte Nielsen, ben nota ai sarti italiani, che all'esordio nel cinema si è messa nei panni succinti di Sonja per arrampicarsi nella preistoria (Unico dato certo: si è prima della scoperta della polvere da sparo…) e mandare all'inferno la perfida Regina Gedren impossessatasi di un talismano che le consentirà di dominare il· mondo, e grazie al quale si è intanto costruita un impero. Se Sonja, che ha da vendicare lo sterminio della propria famiglia, non riuscisse a sconfiggerla sarebbe una tragedia: millenni più tardi non potrebbe nemmeno nascere li cinema. E perciò ce la fa, ma con qualche fatica.
Sebbene aiutata da una fata che l'ha indotta a scegliere la spada più forte, dal principe Yado che nei momenti di maggior pericolo sbuca da dietro le quinte, da un reuccio spodestato e dal suo servo fedele, Sonja infatti ha da scavalcare ostacoli immensi. A dir poco un signorotto libidinoso che per lasciarla passare le chiede “un tributo di tenerezza”, un mago alchimista cha ha inventato la proto-televisione, un parente del mostro di Loch Ness, e terremoti, massacri precipizi. Ma soprattutto Sonja ha da vincere il proprio orgoglio di femminista, che la spinge a far tutto da sola. Fin quando s'innamora ..
Scritto da Clive Exton e George MacDonald Fraser, che si sono ispirati al Conan creato da Robert E. Howard, Yado (il titolo americano è più appropriatamente Red Sonja) marcia a testa alta nel nuovo plotone dei film mitologici. Rovescia la norma conferendo alla Luce un potere malefico e muove l’aria mettendo a confronto due donne, col maschio chiamato a portar legna e a regger travi. Aggiunge una buona dose d’ironia allo sferragliare degli spadoni e all’avverarsi dei portenti introducendo la figura di un bimbo guerrafondaio e d'un suo scudiero grassone. Offre belle vedute di paesaggi abruzzesi, chiamati a fingere panorami cosparsi di carcasse antidiluviane. Ma soprattutto fregia di ulteriori medaglie il petto di Danilo Donati, che si è sbizzarrito a creare scene e costumi da sontuoso fumetto barbarico, quello di Giuseppe Rotunno, sempre un maestro della fotografia, e quello di Ennio Morricone, la cui musica dà piglio epico alla fiaba.
Di nazionalità americana ma scelto a suo tempo per inaugurare il nuovo corso della ex Cinecittà, Yado è diretto dal veterano Richard Fleischer, un regista eclettico di professionalità ineccepibile che dopo il successo di Conan il Distruttore a suo modo ha ragione di continuare sulla via favolosa del ricco spettacolo popolare, al quale concorrono duelli, torture, arti marziali e peripezie assolutamente inverosimili. C'è chi sgrana gli occhi, e chi è disposto a credere che Arnold Schwarzenegger sia un grande attore, e la nuova venuta Brigitte Nielsen abbia doti di attrice oltre ai meriti che le derivano dall’essere la moglie di Stallone. Più cauti, noi diamo la palma, fra gli interpreti, al ragazzetto filippino Erni Reyes jr e a Paul Smith, l’unico che sopporta i capricci di quel re da sculaccioni.
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