Dream box
di Nicoletta Vallorani, "Urania" n. 1308, ed. Mondadori, ’98, 5900 £, 240 pagg.
Seguito di "Il cuore finto di DR", vede la stessa protagonista, la detective sintetica che sembra avere sentimenti umani, che, su quell’Entierres su quale era andata con quella figlia aliena, vede quella gente massacrata ad una ad una in maniera orribile.
Capisce subito che, dietro a ciò, c’è ancora quell’altra, figlia, adottiva ed avida, che vuole ancora la droga naturale di quel pianeta.
E allora torna, torna alla Terra, alla sua Milano, dove, ancora, seguirà un’indagine, anche se ancor meno convenzionalmente di quanto le avesse condotte ai tempi.
Sembrerà che lei, e gli amici venuti con lei da là, e trovati lungo la strada, non riescano a cavare il tipico ragno dal buco, ma poi arriveranno al fulcro del problema, ad un impero virtuale di sogni, estratti dai mutanti ed in genere dai telepatici, per il quale quella droga è essenziale.
E lo distruggerà, non senza, però, gravi perdite nelle fila dei Buoni.
Ancora scritto molto bene, con un linguaggio che così definisce l’autrice stessa nell’intervista in appendice: "… forse a tratti difficile, ostico o ridondante, ma comunque ritagliato addosso alla città. Un linguaggio cattivo, pieno di lacerazioni e incongruenze, ma anche molto diretto, senza troppe metafore gentili e con nomi precisi per definire la sopraffazione, la peste, la morte, la corruzione, l’imbroglio e le distrazioni colpose." (pag. 234).
Completano il volume "Introduzione", di N. Vallorani, pagg. 7-10 e "Intervista con Nicoletta Vallorani", di Giuseppe Lippi, pagg. 231-236.
Altri contributi critici: recensione di Alfredo Ronci, "Il paradiso degli orchi" n. 17, ’97, pag. 60; "I mondi illusori della fantascienza", di Giuseppe e Antonio Monaco, "Future shock" n. 22, '97, pag. 25; recensione di Sebastiano Ferrigni, "Future shock" n. 35, 2001; intervista di Simone Tosoni, "Intercom 2002"
[ Indietro ]
Recensioni Fs italiana Copyright © di IntercoM Science Fiction Station - (439 letture) |