Irregolare
di Vincenzo Bosica, "Pandora" n. 12, ed. Solfanelli 2010, 16,00 €, 272 pagg.
Un poliziesco ambientato in un futuro prossimo nel quale l’incremento demografico ha portato ad una decisione drastica; per poter avere un figlio bisogna avere un permesso, ottenibile solamente quando muore un’altra persona.
In modo da mantenere sempre costante il numero di quanti abitano il pianeta.
E nel quale ormai tutti si fanno impiantare organi artificiali immensamente più efficaci di quelli naturali, anche senza averne bisogno.
La trama comunque è interamente gialla, poliziesca, con un omicidio a scopo di rapina come partenza, anche se l’oggetto rubato è proprio una di quelle protesi artificiali.
L’indiziata sarà poi una irregolare, una nata senza quel permesso, che ha quindi dovuto vivere la sua vita sempre in fuga, sempre all’erta.
La verità di quanto avvenuto, tipicamente, cambierà varie volte, anche basilarmente, ma alla fine sarà accertata, senza alcuna sfaccettatura alla Dick, ma proprio come in giallo.
Oltre al problema della demografia, che ha portato ad immaginare già vari mondi futuri nei quali sia sfociato in soluzioni drastiche, qui si dice di questo nostro star diventando sempre meno umani e sempre più… cyborg, in un modo o nell’altro, che è una problematica oggi decisamente molto sentita.
Alla fine, qui, si arriva ad una posizione decisamente contraria, dicendo di quali e quanti problemi potrebbe comportare, come la possibilità di ritrovarsi a non avere più il controllo sui propri organi artificiali, addirittura per esserlo… da parte di qualcun altro.
Prospettiva decisamente sconcertante.
Il tutto è scritto in una prosa piuttosto piattina, senza alcuna pretesa di aulicità, ma l’intreccio, molto complesso, è congegnato in maniera decisamente buona, cosa che è poi la migliore caratteristica di un buon giallo.
Cosa che, però, potrebbe non essere apprezzatissima da chi, come me, pensava di andare a leggere… un romanzo di fantascienza!
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