Voglio vivere una volta sola
di Francesco Carofiglio, ed. Piemme, 2014, 13,90 €, 182 pagg.
Una bambina… mai nata. Solamente fortemente desiderata, dalla sua famiglia.
Che vive una vita quasi da fantasma, vista solamente da loro, da quelli che l’hanno desiderata, dalla sua famiglia.
Senza invecchiare mai, e vedendo invecchiare, e cambiare, il Mondo.
Una piccola storia davvero molto bella, molto poetica, sui piccoli piaceri della vita, che possono essere, però, anche molto intensi, e sui dolori, della vita.
Le separazioni, che fanno riflettere su come si pensasse, prima, che quella felicità sarebbe stata per sempre.
Il fantastico, ovviamente, lo pervade tutto proprio per quest’esistenza particolare, ma ci sono anche alcuni passaggi propriamente tali.
Una fiaba su un re e una figlia che si innamora di un demonio che le fa distruggere il regno, e che viene percui trasformata in sirena. (pagg. 31-32).
E il finale di un’avventura dei tre (?!) fratelli, il piccolino, fifone, che aveva paventato ci fosse un verme gigante, sotto il fango: “Quando atterrò (una pietra scagliata dalla protagonista) il verme gigante aprì la sua bocca mostruosa e la inghiottì nel fango.” (pag. 39).
Alla fine, come aveva pensato sarebbe successo, la protagonista svanisce, perché i suoi hanno smesso di pensarla, di desiderarla.
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