Cinque storie inquietanti per gli amanti del "brivido"
di Maso Biggero
"Cinque storie inquietanti" è il titolo della serie realizzata da Carlo Di Carlo per Raidue e comprende cinque film che il regista bolognese ha tratto da altrettanti racconti dello scrittore Stanley Ellis, maestro delle short crime stories: brevi novelle tra il misterioso e l'inquietante che rappresentano un filone ricco di sorprese nella letteratura americana del ventesimo secolo.
Realizzati negli studi Raidi Torino con esterni a Torino, in Piemonte, a Genova e a Milano (18 settimane di lavorazione), questi thrilling andranno in onda, a partire da questa sera, per cinque settimane, alle 21.30, su Rai-due e dovranno guadagnarsi una fetta di pubblico in concorrenza con i grandi film di Raiuno e delle Tv private nonché con le trasmissioni sportive di Raitre.
Le storie scelte da Di Carlo e sceneggiate con Antonio Vergine sono «La parete della stanza accanto», con Sergio Castellito, Sergio Fiorentini e Marina Pierro (che va in onda questa sera); "Il treno delle cinque" con Alberto Maria Merli e Giulia Urso; "Scacco matto" con Felice Andreasi, Andrea Ferreol (in "edizione magra" dopo venticinque chili persi e faticosamente non più riguadagnati dai tempi della «Grande abbuffata») e Armando Bandini; "La zampa del gatto" con Hector Alterio e Alessandro Haber; "La ragazza con gli occhiali neri" con Marika Ferri, Roberto Accornero e Renato Cecchetto.
Le cinque storie hanno, naturalmente, una loro autonomia e costituiscono la trasposizione cinematografica di racconti che fra loro hanno in comune solo un filo continuo, ossessivo ed inquietante che li porta, fin dalle prime battute su un piano molte diverso da quello del giallo tradizionale.
Una peculiarità sottolineata ed esasperata da Carlo Di Carlo che ha profittato della narrativa di Ellis per svolgere una sua indagine sul quotidiano e sulla contrapposizione dei protagonisti all'orrore, all'incubo ed all'angoscia scaturiti dalle vicende in cui lo scrittore americano li ha calati.
Carlo di Carlo, quarantasei anni, ha maturato le sue esperienze di autore cinematografico accanto a Pasolini ("Mamma Rosa", "La ricotta" e "La rabbia"), ma soprattutto con Antonioni con cui ha collaborato dai tempi di «Blow up» a quelli di "Professione reporter". Non molto fortunato in patria (tra il ‘56 ed il '66 fonda e dirige le riviste "Film selezione" e «Tvc» e realizza "La "menzogna" di Marzabotto", suo primo cortometraggio), Di Carlo deve andare in Germania dove, grazie alla politica di apertura del secondo canale televisivo, realizza dal '71 al '75 sei mediometraggi tra cui "L'inseguimento e l'assassinio del prigioniero Ludwig L" e "Avventure di un lettore" che la Rai acquistò e tenne a lungo nel cassetto mandandoli in onda nell'82, appena in tempo per non essere restituiti al loro proprietario per scadenza di diritti senza essere visti da nessuno. Sorte toccata a «Un sistema infallibile» acquistato anch'esso dalla Rai alla Biennale del '76 e mai programmato.
Ora, con queste cinque storie di Ellis, Carlo Di Carlo e la Rai hanno iniziato una collaborazione che pare durevole e che, tra l'altro, percorre i sentieri della tecnologia televisiva essendo i film realizzati in magnetico (è di questi tempi l'esaltazione a Venezia dell'alta definizione che ha permesso la realizzazione di "Giulia e Giulia" di Peter Del Monte) e che certamente si inserisce nelle nuove strategie produttive di viale Mazzini.
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