La locanda delle occasioni perdute
di Antonella Boralevi, ed. Rizzoli, 2014, 18,00 €, 216 pagg.
Ottimo romanzo fantastico nel quale una donna per nulla soddisfatta della propria vita va ad una locanda, appunto, nella quale sa (non è dato di saperne il perché ed il percome, ma non importa) che è possibile scegliere una propria Occasione Perduta e farla diventare come la si sarebbe voluta che fosse stata.
Davvero buono il modo col quale l’autrice affianca la realtà al fantastico, facendoceli percepire sullo stesso piano, compenetrati.
Là dentro starà seduta ad un tavolo, con un menù, sul quale, però, ci saranno scritte, appunto, le occasioni della sua vita nella quale avrebbe potuto prendere una decisione differente, migliore, che avrebbe cambiato la sua vita.
E le rivivrà, ad una ad una, "E ogni volta… avevo fatto un metro della dura scalata per tornare in superfice, trovato l’appiglio nella parete oscura del pozzo." (pag. 197).
Ma non riuscirà a decidersi, e quando, poi, uscita, sarà riuscita a farlo… sarà troppo tardi.
Ci sarà un altro, al suo posto, intento a cercare la propria, Occasione Perduta.
Ma sarà proprio quegli, per cui come lei insoddisfatto della propria vita, ad essere non un’occasione perduta, ma una trovata, una nuova.
In ultimo mi pare proprio di poter dire che quest’ottimo, ripeto, romanzo, dica di una delle verità fondamentali della vita, e cioè dell’impossibilità, per quanto lo si vorrebbe, di modificare la propria vita per quanto è già stata, ma della grandiosa, incredibile possibilità di poterla cambiare a partire da Ora, dall’Adesso, magari avendo imparato dai nostri errori passati.
Lo stile col quale è scritto, poi, è davvero molto buono, molto poetico, a volte divertente da far sorridere bene e, anche, con il sesso detto senza tabù, e con una sincerità notevole riguardo agli aspetti psicologici di esso, dalla parte femminile.
Altri contributi critici: "Riscrivere il passato per poterlo rivivere", di Roberta Scorranese, "Corriere della sera", 1/12/2014
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