Di impossibile non c'è niente
di Andrea Vitali, ed. Salani, 2014, 12,90 €, 160 pagg.
Babbo Natale, la Befana, la cicogna che porta i bambini, i re magi e il topino dei denti sono andati in pensione.
Il Mondo non è più posto per loro: "Un mutamento di costumi che aveva aperto una nuova epoca nella storia dell’umanità e che aveva costretto tutti quei bei personaggi a chiudersi nell’ospizio costruito apposta per loro, l’ospizio Vistalago." (pag. 20).
Ma arriva una lettera, indirizzata a Babbo Natale, con indirizzo "ovunque egli sia"; e Mercurio, il mitico postino, aveva dovuto cercare dove Babbo Natale era andato a stare.
Un bambino vi chiede di aiutarlo a salvare il bosco davanti casa sua, minacciato di distruzione per costruirvi casermoni.
Alla fine di lunghe titubanze Babbo Natale decide di aiutarlo, quel bambino, e, al momento buono, a lui si uniranno anche tutti gli altri.
E, ovviamente, riusciranno nel loro intento.
E decideranno, poi, che il loro compito, nel Mondo, non è finito, e di ritornare alle loro magiche occupazioni.
Una fiaba, dunque, anche se moderna.
E non poteva che essere la scomparsa della magia dal Mondo, dal cuore degli uomini, il suo tema.
Davvero notevole, scritto con un linguaggio semplicissimo, visto il pubblico delle fiabe, che potrà sicuramente essere apprezzato anche dagli adulti.
Almeno, da quelli il cui cuore non sia ormai irrimediabilmente inaridito.
Altri contributi critici: "Gelso, Pero, Melo: tre bimbi", di Vivian Lamarque, "La lettura", supplemento a "Il corriere della sera" del 21/12/2014
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