Tutti giù all'inferno, con Ballard
di Carlo Formenti
A dodici anni dall'ultima edizione italiana (Mondadori 1986) e a ben 36 dall'edizione originale (1962), la collana «i Nani» della Baldini & Castoldi ripropone Il mondo sommerso, di James G. Ballard (pag. 239, lire 12.000). Si tratta d'uno dei rari casi in cui un racconto di fantascienza sfida con successo il passare del tempo, confermandosi un capolavoro ormai privo di connotazioni di genere. Il romanzo - che appartiene alla cosiddetta quadrilogia delle catastrofi - è ambientato alla fine del XXI secolo, dopo che una serie di eruzioni solari ha sconvolti il clima terrestre, facendolo regredire a condizioni analoghe a quelle del mesozoico.
Una piccola spedizione scientifica, scortata da un contingente militare delle Nazioni Unite, s’appresta a tornare al Circolo Polare Artico (unica zona rimasta abitabile) dopo aver trascorso tre anni a studiare le mutazioni della flora e della fauna nelle torride lagune che hanno sommerso le metropoli del 2000.
Ma i protagonisti principali, il biologo Robert Kerans e la sua compagna Beatrice Dahl, non sembrano per nulla soddisfatti dalla prospettiva d'abbandonare l'inferno in cui s'è trasformata Londra, infestata da zanzare grandi come libellule, gigantesche iguane predatrici, ragni e pipistrelli mostruosi, mentre solo le cime dei grattacieli emergono dagli stagni circondati da felci e gimnosperne.
Come il loro collega Bodkin, trascorrono ormai quasi tutto il tempo all'ultimo piano d'un lussuoso albergo (ognuno di loro ha scelto il proprio). Una vita da eremiti (perfino i due amanti s'incontrano sempre più di rado) dedicata, più che alla ricerca scientifica, ai sogni che li afferrano sempre più spesso, a volte sorprendendoli addirittura in stato di veglia.
Sognano il sole primordiale, irresistibilmente attratti dall'ambiente disumano che li circonda, sempre più tentati d'abbandonarsi al suo abbraccio mortale. L'anziano Bodkin ipotizza che la loro mente stia sprofondando nei meandri della memoria genetica di ancestrali forme di vita.
Quando i militari partono, i tre rifiutano di seguirli. Restano lì, incuranti dell'insidia degli sciacalli umani in cerca di tesori sommersi, come di quella degli animali mutanti che accerchiano le loro fragili torri. E alla fine Kerans deciderà di andare a sud, incontro al sole assassino che ha risvegliato la sua natura d'anfibio.
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