BOLOGNA Tullio
Nato a Vigevano (Pavia) nel '46, si è laureato in Biologia e vive nella sua città natale con moglie e figlia, insegnando matematica e scienze nelle scuole medie.
Collaboratore editoriale dell’ed. Tabula fati, ha collaborato, in qualità di saggista alle riviste "L'altro regno" e "Dimensione cosmica", ed. Solfanelli e "L'eco della contea", ed. Società tolkieniana italiana, e alle fanzine "L'altro regno", "Sf...ere", "Diesel extra", "L'eterno Adamo", "City" e "Millennium"; vi sono dei suoi interventi anche sui numeri di "Fantasticon" 3 e 4, distribuiti in occasione delle Italcon dell''82 e dell''83.
Romanzi: "La dea del lago", ed. La regione, '83, con M. Martino-finalista (2°) premio "Italia" '84
"Il volo dell'aquila", "Fantàsia", ed. Il Cerchio, '99
Saggi: "J.R.R.Tolkien, creatore di mondi", ed. Il cerchio, '92, con G. de Turris, A. Morganti e M. Polia
Racconti: "Il difensore dell'esarchia", in "Maghi e guerrieri", "Enciclopedia della fantascienza" n. 6, ed. Fanucci, '81-primo tassello del Ciclo dell'Esarchia, di cui, poi, faranno parte "La triade protettrice dell'Esarchia", "Le quattro porte", "Terenzio verrà" e "Aulo e Vilfredo" (vedi), racconta dell'assedio di una città, in un medioevo italico alternativo, in cui siano realmente in azione potenze magiche.
Due mi sono parsi gli spunti validi, il primo riguardante il potere delle parole nella possibilità di rendere manovrabile il mondo, la realtà: "La Magia è scoprire i nomi delle cose esistenti nell'universo ed i rapporti tra di loro." (pag. 380), e, poi, decisamente meno interessante, un evidente richiamo alle Tre Leggi della Robotica del buon Asimov, qui riprese per dire di una legge alla quale sono sottoposti i maghi di quel mondo, per aver abusato dei loro poteri: "...non arrecar danno ad un proprio simile o ad un essere umano..." (pag. 389).
Che sia un primo tassello, poi, ne abbiamo indubbia conferma verso la fine: "È solo l'inizio..." (pag. 396). (pagg. 373-96, con unA presentazione, pagg. 371-3)
"Il mercenario", in "Le ali della fantasia", "Thule" n. 1, ed. Solfanelli, '81-segnalato al Premio Tolkien '80
"Amore commestibile", in "Una rosa per la vita", ed. Black Out, '81
"Il dubbio", in "Gente comune... sul sole", ed. Black Out, '82
"La vera felicità", "Sf...ere" n. 22, '82
"Tutti i mondi possibili", "Dimensione cosmica" n. 10, v.s., ed. Solfanelli, '82-chi di voi si ricorda il ciclo delle "Armi di Isher" di A.E.Van Vogt? Spero in molti. Ecco, questo racconto lo ricorda, in alcuni suoi aspetti. Il protagonista è un negozio, come là, e come là esso è un'entità astorica, che appare lungo le linee spazio temporali, portando il suo carico di fantasia. Certo qui le strutture narrative sono enormemente meno complesse, trattandosi di un racconto abbastanza corto, rispetto a quella serie di romanzi. Guido, l'uomo protagonista, si imbatte, in un angolo di città a lui sconosciuto, in esso: "Il negozio non possedeva un'insegna luminosa ne una vetrina particolarmente appariscente: cresceva all'ombra della grande torre come un fiore stentato, dai petali che si confondevano con il grigiore dell'ambiente. L'unica deroga all'anonimato consisteva nella scritta "ANTICHITÀ" che, in caratteri svolazzanti, era stata dipinta all'interno della vetrina.". Assolutamente centrale, per la comprensione del racconto, la descrizione che il Bologna fa di lui: "Guido viveva da solo con una rabbia impotente verso il mondo che vedeva marcire ogni giorno di più. Aveva poche e fidate amicizie e non si perdeva dietro a ragazze o ad ambizioni; coltivava interessi specifici che ruotavano attorno al mondo del fantastico e ciò bastava a riempigli la vita.". Un suo amico, "...appassionato di armi antiche", è a conoscenza dell'esistenza del negozio, e, ad un certo punto, scompare. Polizia, pianti della moglie, e infine Guido decide di fare lui il sopralluogo al negozio, vicino al quale era stata ritrovata la macchina dell'amico, cosa che ai poliziotti era risultata assolutamente inutile, avendolo trovato "...zeppo di polvere e di ragnatele". Un paziente di Renzo, nel frattempo, scompare anch'egli dopo aver fatto visita al fatidico negozio; lui era un appassionato di incisioni erotiche. Dopo questa prima parte, dalla quale si può facilmente estrapolare quale sia, più o meno, la natura del negozio, ecco che se ne apre una seconda: "Aprì la porta senza garbo, quasi per allontanare ogni tendenza all'indugio.". Di là lo attende una visione favolosa, e un interlocutore: "...alto, asciutto, e con la pelle bruciata dal sole.". Ed ecco i pilastri di Menegroth, inventati da Tolkien, il profumo "...ricavato da una miscela innocua del polline di loto nero della foresta di Khiteri", terra inventata da Howard, e i Coboldi, popolo delle colline, che possiamo ritrovare ne "La terra dell'impossibile" di De Camp, ad esempio... insomma, Guido si vede offrire "la felicità"; chiede: "...ma in che consiste la tua felicità?"-ovvero, che tipo di felicità mi offri, e il vecchio gli risponde: "Nel vivere realmente i propri sogni, nel conoscere dal vivo i mondi che hanno ispirato i vari artisti, nella possibilità di superare i confini del tempo e dello spazio: ti pare poco?". Alla fine accettò, non prima di essersi accertato, attraverso lo specchio di Galadriel, che Renzo aveva raggiunto la felicità, e si ritrova in un mondo di castelli e cavalieri, "...un mondo senza asfalto, ma fatto solo di terra ed erba!". Ciò che emerge, comunque, è che il protagonista concepisce la letteratura fantastica unicamente in senso escapista, mentre il vecchio accenna ad una concezione metafisica dell'arte e dell'artista: "Ignori forse che gli artisti attingono inconsapevolmente da un mondo che loro reputano immaginario ma che in realtà è più consistente che mai?". Comunque, Bologna utilizza innumerevoli elementi tratti dalla tradizione fantasy per intessere una trama divertente ed accattivante, non dando certo una connotazione positiva alla posizione di Guido. L'esaudimento dei desideri, l'appagamento del sogno più riposto, è tematica eterna delle fiabe, qui miscelata con il contatto ravvicinato fra reale quotidiano e fantastico, in uno slittamento progressivo da un reale stabile e comune, ad un altro sempre più fantastico, attraverso il progressivo cedere delle difese razionali, e l'insorgere dei contenuti inconsci, dell'accettazione del nucleo fantastico del reale, del reale come sovrapposizione dei vari sogni soggettivi a creare il così detto oggettivismo. (pagg. 9-13)
"La triade protettrice dell'esarchia", in "Le ali della fantasia/2", "Thule" n. 2, ed. Solfanelli, '82-3° al Premio Tolkien '81
"Le quattro porte", in "Spade e incantesimi", "Enciclopedia della fantascienza" n. 12, ed. Fanucci, '84
"La telefonata", "Dimensione cosmica" n. 1, ed. Solfanelli, '85
"Luthiem", in "Magie e stregoni", "Enciclopedia della fantascienza" n. 14, ed. Fanucci, '85
"Terenzio verrà", in "Eroi e sortilegi", "Enciclopedia della fantascienza" n. 16, ed. Fanucci, '86
"La vigilia di san Giuseppe", in "Le ali della fantasia/6", "Thule" n. 12, ed. Solfanelli, '87-segnalato al Premio Tolkien '85, racconti, premio "Italia" '88
"Auolo e Wilfredo", in "Daghe e malie", "Enciclopedia della fantascienza" n. 19, ed. Fanucci, '88
"Dorothy", in appendice a "La valle degli spiriti", di A. Bierce, "I miti di Cthulhu" n. 28, ed. Fanucci,'88
"Ritornano", "L'eterno adamo" n. 1, vol. 1°, '90
"L'inserzione", "Diesel" n. 14, '91
"La biblioteca infestata", "L'eternauta" n. 97, ed. Comic art, '91
"Nella torre il silenzio era già alto", in "La fenice azzurra", "Diesel extra" n. 2, '92
"Giosafat", in "Fantascienza 1993", "Diesel extra" n. 8, '93
"Ouroboros", in "Nel nome di Conan", a cura di Gianfranco De Turris, ed. Yorick Fantasy Magazine, '94
"Ideoplastia", in "Investigatori dell'occulto", "Diesel extra" n. 7, '94
"Il redivivo", in "Fantascienza 1994", "Diesel extra" n. 10, '94
"Metamorfosi", in "Fantasy", "Diesel extra" n. 13, '95 e in "I figli di Beowulf 2008. Il nuovo fantasy italiano", a cura di Alberto Henriet, ed. Midgard, 2008
"Il segno del destino", "Secolo d'Italia" del 6 luglio '97
"Gilriel", in "Frammenti della Terra di Mezzo", ed. Palantir, '97
"Il faro", in "Speciale horror 1997", "Diesel", '97
"Matrimonio a sorpresa", "Secolo d'Italia" del 4 gennaio '98
"Il vetro di Leng", in "Investigare l'ignoto", a cura di Gianfranco de Turris, "I misteri di Addictions" n. 7, ed. Addictions-Magenes editoriale, 2003
"Nei tempi duri...", in "Se l'Italia. Manuale di storia alternativa da Romolo a Berlusconi", a cura di Gianfranco de Turris, "Fuori luogo", ed. Vallecchi, 2005
"Pericolo da Baharna", in "Il mondo di Lovecraft", "M-Rivista del mistero" n. 3, ed. Alacrán, 2007
"Lazzaro", in "I figli di Beowulf 2009", a cura di Alberto Henriet, ed. Midgard, 2009
"Morte all’ombra del drappellone", in "I figli di Beowulf 2010", a cura di Alberto Henriet, ed. Midgard, 2011
uno, in "I figli di Beowulf 2012", a cura di Alberto Henriet, ed. Midgard, 2012
"Cala la tela", in "Apocalissi 2012", a cura di Gianfranco de Turris, ed. Bietti, 2012
"Sinus padanus", in "Cronache del neocarbonifero", a cura di Gianfranco de Turris, ed. Bietti, 2013
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