Mallory verso la mitica sorgente
È ambientato in Africa, tra Ciad e Sudan, il nuovo romanzo di J. G. Ballard, ("Il giorno della creazione", Rizzoli, pagine 320, lire 25.000), inglese nato a Shangai nel 1930, medico senza aver mai esercitato altro che la scrittura, autore de "L'impero del sole" (Rizzoli 1986) da cui è stato tratto l'omonimo film.
Protagonista è il dottor Mallory, medico dal passato oscuro e inutile, che dovrebbe occuparsi dell'ospedale di una località del Sahara miserabile e dimenticata, distrutta da un'interminabile guerra civile tra guerriglieri e truppe governative.
Mallory si impegna per riscattare tutta la sua vita, ma poche settimane dopo il suo arrivo l'ospedale viene distrutto da un'incursione dei ribelli e il compito del medico sembra concluso.
Ma per la prima volta egli si impunta, rifiuta di abbandonare, di tornare alla sua esistenza vuota: decide di restare per rendersi utile in altro modo. La risposta al suo carcere gliela dà un piccolo episodio: un giorno un trattore sradica il ceppo di un antichissimo albero e sotto compare l'acqua. Prima una pozzanghera, poi un rigagnolo, un torrente, infine un fiume, sufficiente per rendere fertile tutto il paese, per farlo diventare un Eden.
Il miracoloso corso d'acqua diventa l'ossessione di Mallory, che lo considera il suo fiume, vuole esplorarlo, risalire alla sua sorgente misteriosa, conoscerne la sua essenza. Parte dunque per questo viaggio tra il reale e l'irreale, tra sogno e verità. Un percorso avventuroso e ricco di colpi di scena, animato da una serie di personaggi grotteschi, fasulli o terribilmente concreti, che si trasforma in un percorso alla ricerca di se stesso, in una grande metafora della vita.
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