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Londra borderline


di Marco Belpoliti


Ballard è uno Scrittore che sembra sempre fare centro. Perché? La sua prosa non è avvolgente ma sincopata e sussultoria: così i plot delle sue storie hanno qualcosa di già sentito (o visto), e tuttavia a un certo punto il lettore ha l'impressione di trovarsi in un territorio sconosciuto, di camminare tra i rovi di un prato abbandonato. Forse il segreto di Ballard è quello di essere uno scrittore "selvatico", il tratti ossessionato e malsano, tanto da far pensare a Burroughs, di cui, da un certo punto in poi, ha adottato alcuni stilemi: il tono sovraeccitato, l'irrazionalismo, l'attenzione per la meccanizzazione dell'uomo, lo psicologismo antipsicologico. C'è in Ballard, come "Millennium People" dimostra, una forma di allucinazione sociale e politica, ma senza lo sperimentalismo della scrittura di Burroughs. Ballard è molto europeo anche là dove spinge la sua fantasia ai confini estremi: presidia l'area dell'umano anche quando racconta il disumano. In "Millennium People" uno psicologo viene coinvolto nelle trame folli di un gruppo terroristico composto di buoni borghesi come lui: un medico, una docente di cinematografia, un prete, una giovane donna orientale. I quattro sono il lievito della rivolta di un quartiere residenziale di Londra, Chelsea Marina, dove vive il ceto medio in decadenza. La capitale inglese che Ballard ci descrive è una città militarizzata, attraversata da forti tensioni e dalla rovina progressiva del ceto borghese, la sua spina dorsale.

David Markham, voce narrante e protagonista, è un borderline, come gli altri personaggi che lo circondano, compresa la sua seconda moglie, l'amante di lei, e forse persino il funzionario di polizia che compare sullo sfondo della rivolta. La storia possiede un’attualità bruciante: le bombe, la crisi fiscale del ceto medio, lo stato di polizia, le ansie e i tormenti che attraversano la borghesia contemporanea, l'assoluta mancanza di un senso dell'esistenza che riguarda tutti i personaggi del romanzo: il nichilismo pratico dei nostri giorni. È il Ballard più sociologico, quello di "Super-Cannes" (Feltrinelli) e "Cocaine Night" (Baldini), maggiormente realistico rispetto allo scrittore allucinato di "Crash", e per questo abbordabile da tutti.

"Millennium People" è il libro più affascinante ed emblematico oggi in circolazione, uno dei pochi che ci aiutano a capire ciò che sta accadendo. Il suo pregio sta nell'immediatezza, ma anche l'architettura non è da meno; come in un film di Hitchcock, il racconto è una lunga immersione tra due boccate d'aria.






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