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Ballard: "Non amo la fantascienza"


di James Campbell


Ho abbracciato il surrealismo – come un amante - e la psicanalisi, che confinava con il surrealismo. Assieme, esprimevano quel che volevo fare».

Chi si reca nella isolata dimora di James Graham Ballard, nella cittadina di Shepperton, oltre l'estrema periferia ovest di Londra, ha l'impressione di passare attraverso lo specchio ed entrare in un altro mondo. Seduto in soggiorno a un grande tavolo di quercia, Ballard sostiene di aver «sempre considerato l’Inghilterra uno strano artificio».

Il mondo reale, in cui si è formato, era Shangai, dove è nato nel 1930 ed è cresciuto da tipico ragazzino straniero privilegiato nella zona internazionale della città, senza imparare il cinese o assaggiare mai la cucina locale. «Ho mangiato cibo cinese solo dopo essere tornato in Inghilterra». Il suo mondo è improvvisamente crollato nel 1943, quando è stato internato con i genitori nel campo di prigionia di Lunghua. Nel suo libro di memorie, Miracles of Life, pubblicato all'inizio di quest'anno, Ballard scrive che a Lunghua era «fondamentalmente felice», avendo trovato «un mondo rilassato e tranquillo» che nella vita di tutti i giorni non conosceva. Sostiene di essersela cavata bene nei due anni e mezzo di detenzione, «anche quando le razioni di cibo erano ridotte quasi a zero, le gambe erano ricoperte di infezioni cutanee, la malnutrizione gli aveva provocato un prolasso del retto e molti adulti si erano persi d'animo ... ».

Fino all'inizio degli anni Ottanta c'erano due Ballard: uno scriveva libri di fantascienza come Il mondo sommerso (Feltrinelli) - il suo primo romanzo, pubblicato nel 1962 - e i racconti contenuti in The Terminal Beach (1964); l'altro produceva una narrativa intensa, dal realismo apocalittico, come Il condominio, che esamina il comportamento di un «proletariato d'alta classe» stipato in un blocco di appartamenti di lusso, in quello che sarebbe poi divenuto il quartiere finanziario di Canary Wharf. Il romanzo segue la progressiva discesa dei residenti verso un cannibalismo morale che ricorda Il signore delle mosche di William Golding. Il suo libro più sfrenatamente immaginativo, Crash, si colloca in questo gruppo. Qui il bisessuale «James Ballard» (personaggio immaginario) viene opposto allo psicopatico Vaughan, che organizza uno scontro orgasmico con la limousine di Elizabeth Taylor quando questa esce dagli studios cinematografici di Shepperton, ma muore nell'impresa. Nell'Isola di cemento, un altro incubo ambientato in un'autostrada, l'architetto Maitland ha un incidente con la sua Jaguar e rimane prigioniero per settimane in uno spiazzo sulla Westway, a Shepherd's Bush.

Questi romanzi, scritti in rapida successione tra il 1973 e il 1975, e da molti considerati i suoi migliori, sono tutti ambientati nel presente e sono proiettati nel futuro solo in senso profetico ( ... ).

La fantascienza è stata «una scoperta casuale, come lo scoccare di una scintilla, ma non ho mai seguito le tendenze tipiche del genere ... » Dinah Birch, docente di inglese all'università di Liverpool che si è occupata estesamente di fantascienza; dice che Ballard è stato comunque «una delle figure più significative della New Wave degli anni Sessanta. La grande forza dei suoi squallidi mondi distorti ha influenzato sia i lettori che gli scrittori. È però vero che Ballard non ha seguito i cliché del genere - fucili che sparavano raggi, alieni dotati di tentacoli e cose del genere». Per Harrison, Ballard è «uno scrittore di fantascienza dello stesso genere di Orwell e Huxley».

Con la pubblicazione dell'Impero del sole (1984), è emersa una terza personalità letteraria di Jim Ballard: quella di scrittore minuzioso, naturalista, che non ricorre agli scenari di alberi cristallizzati o di esaurimento delle risorse idriche o a immagini di mutilazioni genitali lungo la strada per l'aeroporto di Heathrow. In questo romanzo autobiografico, il più lungo che abbia scritto, Ballard rinuncia a ricorrere al fantastico: la storia del giovane Jim che si divertiva nel campo di prigionia di Lunghua assediato dalla morte era già abbastanza stravagante in sé. Ballard aveva aspettato 40 anni prima di raccontare le sua strana storia. L'ha poi narrata una seconda volta, in una maniera ancor più piana, in Miracles of Life, il cui sottotitolo è «Da Shanghai a Shepperton». (... )

L'etichetta della fantascienza gli è rimasta attaccata. «Ha un adesivo piuttosto potente» - e questo è fonte di irritazione per il lato insofferente della sua personalità. «Vedo che ancora oggi Il condominio e La mostra delle atrocità vengono considerati fantascienza. Magari per comodità, ma è anche un modo per esorcizzare il loro potenziale eversivo. Classificare un romanzo come Crash fantascienza significa metterlo lì e non pensarci più. Si può dimenticare». Le sue ascendenze letterarie rimandano più a scrittori satirici estremi, come William Burroughs e Jonathan Swift, che ad Arthur C. Clarke.

Ballard ha incontrato Burroughs, che ammira molto come scrittore, in varie occasioni. «Un tipo molto strano». Secondo Ian Sinclair, «i due, che si rispettano e ammirano, non si sono mai veramente capiti quando si sono incontrati. Sono entrambi profondamente immersi nelle loro costruzioni fantastiche. Altri sono estrarrei o rivali.

In Miracles of Life, Ballard racconta come lui e Mary siano approdati a Shepperton, dopo un monolocale a Notting Hill. Hanno avuto tre bambini in rapida successione ... Durante una vacanza in Spagna ne1 1964 la famiglia fu colpita da una tragedia: Mary si ammalò di polmonite e morì improvvisamente. Nelle memorie Ballard descrive i suoi, sforzi, quasi sempre allegri, di tirar su i tre figli da solo (da molto tempo ha anche una compagna, Claire, che vive a Londra ovest). «All'inizio l'alcol è stato un grande amico e un confidente; di solito bevevo uno scotch e soda dopo aver portato i bambini a scuola e poi, verso le nove, mi mettevo a scrivere.

A quei tempi finivo di bere più o meno all'ora in cui oggi comincio. Dalla bottiglia di Johnnìe Walker si sprigionava un simpatico microclima che incoraggiava la mia fantasia a uscir fuori dalla tana». Alla fine del libro Ballard rivela che nel 2006 gli è stato diagnosticato un cancro alla prostata (...)

Un fedele collega di quegli anni era Kingsley Amis, che a Ballard piaceva molto «prima che diventasse tremendamente burbero». Ha conosciuto il figlio, Martin Amis, «quando aveva 14 anni - e come. è accaduto a molti di noi, gli anni non l'hanno cambiato nel cuore». Il giovane Amis è stato fin dall'inizio un suo ammiratore, e diceva che i romanzi di Ballard «non potevano essere scritti, e neppure pensati, da nessun altro». Ballard si tiene alla larga dall'ambiente letterario attuale ... «Con tutto il dovuto rispetto per Kingsley Amis e gli altri, non penso che i "giovani arrabbiati" dessero risposte adeguate alle questioni sociali più importanti... A me interessava il mondo in evoluzione di allora, il mondo dei persuasori occulti, delle comunicazioni sempre più diffuse, del turismo di massa, delle grandi periferie conformiste dominate dalla televisione - era una forma di fantascienza ed era già in atto».






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