Fantaghirò, l'eroina è femminista
di Gianna Schelotto
Natale è tempo di magia. Nessuno stupore allora nel vedere una dolce fanciulla sul suo bianco destriero che percorre in lungo e in largo il teleschermo alla ricerca di un terribile nemico. Fantaghirò è il nome dell'ardita giovinetta mentre il suo odiato oppositore è il pessimo Tarabas, uomo malvagio dai mille sortilegi.
Che vuol fare il cavalier-fanciulla al potente nemico? Lo cerca per ucciderlo? No, per baciarlo.
Allora - diranno i piccoli telespettatori - lo ama! No, lo odia perché con un maleficio le ha pietrificato tal Romualdo suo promesso sposo.
Tanto vale dirlo subito: nella fiaba natalizia che Canale 5 ha mandato in onda la settimana scorsa, non ci sono le certezze assolute che tradizionalmente si trovano in questo tipo di storie. Il narrar fiabe era inteso un tempo come tracciar modelli: i buoni erano senza macchia alcuna, i cattivi erano senza speranza; gli uni e gli altri agivano per consentire l'immancabile trionfo del bene sul male. Qui invece i malvagi non sono del tutto perduti e i virtuosi, a saperci guardar dentro, non la raccontano tanto giusta.
Insomma fiaba sì, ma ambivalente, adulta e un po’ confusa: rappresentativa della pasticciata realtà attuale assai più che del mondo di prototipi ideali e perfetti che si offre all'infanzia attraverso le fiabe.
«Fantaghirò» sembra una parabola del presente e, a costo di apparire una guastafavole, sottocategoria dei guastafeste, non posso tacere i miei sospetti sui nostri eroi.
Prendiamo il cattivo Tarabas per esempio: se si ha la pazienza di seguirlo si scopre che non è proprio un «malamente». Lui commette, è vero, un sacco di infamità, ma la colpa di tutto non è sua, è di quella strega di sua madre (nuova questa!) che lo avviluppa in una vischiosa rete edipica. Appena riuscirà a liberarsi dalle nefaste influenze materne, il tenebroso mago sarà capace di emozioni, innamoramenti e lacrime.
Quanto alla bella Fantaghirò meglio non lasciarsi ingannare: dietro l'aria tenera e mite dei suoi occhi stellati c'è l'onda lunga del femminismo. Basta vedere in qual modo si avventura da sola nel mondo grande e terribile, e la rara perizia con cui maneggia uno spadone più grande di lei. Altro che belle addormentate e principi azzurri! Qui il prode cavaliere se ne sta impietrito, mentre la sua donna si dà un gran daffare per riportarlo in vita. E anche quando il miracolo avviene non è che il bel dormiente abbia un’aria granché sveglia. Ecco a cosa siamo arrivati: che di crisi del maschio ormai si favoleggia. Larga la foglia stretta la via ...
[ Indietro ]
Articoli per film Copyright © di IntercoM Science Fiction Station - (343 letture) |