di Tullio Kezich

Fu davvero una trovata a lunga conservazione quella di Wes Craven, cineasta di serie Z destinato a diventare un autore di culto, quando in Nightmare - Nel profondo della notte (1984) inventò il personaggio di Freddy Krueger affidandosi alle smorfie e ai cachinni dell'attore Robert Englund.

Freddy, con il cappellaccio che fa ombra al volto orribilmente bruciato, non appartiene alla realtà, compare solo nei sogni dei giovani dell'ennesima, «piccola città» americana: ma i colpi che infligge con i suoi guanti ad artiglio sono reali e se ne accorgono le sue vittime svegliandosi in un bagno di sangue o non svegliandosi affatto. Come dire che la vita è sogno; e anche la morte. Tant'è vero che una costante di questa serie è la paura degli abitanti di Elm Street di prendere sonno. In diciannove anni il mostro è tornato alla carica altre sei volte (in un'occasione, ovvero, Nightmare - Nuovo incubo perseguitando il suo creatore Wes Craven, introdottosi nella vicenda in prima persona); e il presente Freddy Vs. Jason segna dunque l'ottava ricomparsa del killer onirico.

Sarebbe un record se la nascita (anzi, la morte presunta) del suo rivale, Jason Voorhees non risalisse ancora più indietro, al famigerato Venerdì 13 (1980) e non vantasse ben 9 ulteriori apparizioni. Questa, infatti, è la decima: come dire che Jason batte Freddy per 10 a 8. Con la differenza che l'assassino armato di machete, specializzato in stragi di giovani campeggiatori, sempre ben nascosto dietro una maschera da hockey non è legato a un interprete come nel caso di Englund per Freddy; e neppure il suo creatore originario, Sean S. Cunningham, è riuscito a entrare nell'albo d'onore del cinema di paura.

Sembrava un'idea peregrina quella di associare i due orripilanti massacratori in un solo film, mettendoli l'uno contro l'altro per speciosi motivi e rimodernandoli nello stile dei duelli volanti dei registi di Hong Kong. Stavolta, infatti, la realizzazione è affidata a un cinese, Ronny Yu, il quale si accontenta di inscenare la solita strage di ragazzine discinte e ragazzotti imbecilli. Però questo film da quattro soldi ha incassato in Usa quasi novanta milioni di dollari e sta suscitando gli entusiasmi dei ruspanti di Internet. Resta da vedere se la formula del doppio horror funzionerà anche da noi.

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