Recensione di Mirko Tavosanis a "Lontano da casa"
Breve antologia di racconti, molti dei quali letti almeno cinquemila volte. Molti sono fantastici, alcuni sono fantascientifici, tutti si leggono abbastanza bene, pur senza essere capolavori.
Lippi sta facendo del suo meglio per non pubblicare niente di recente, niente di innovativo, e non si può non apprezzare lo sforzo - degno probabilmente di ben altra causa. Sperando che le vendite della collana crollino, che dire intanto dei racconti qui presentati?
Alcuni, come "Ifth of Oolth" (più noto forse come "La seezza della quasità", anche grazie alla versione a fumetti fatta una ventina d'anni fa da Bonvi), sono dei classici nel loro genere (ironico/paradossale). Altri, come "All'altro capo della linea", non si mostrano gran cosa ma sono stati ristampati infinite volte - nel caso in questione, proprio sul Millemondiestate 1991, in modo dunque stupendamente inutile. La maggior parte dei testi, comunque, è costituita da storie sulla fragilità di una vita umana assolutamente borghese. I genitori di "Una visita di mamma" e "Papà" che rientrano come fantasmi nella vita del figlio, il morto che cerca di modificare piccole cose della propria vita passata, il patto col diavolo, sono tutte varianti immaginabili di un tema unico, che presenta come soli elementi di originalità la fortissima carica freudiana-edipica e la probabile esistenza di un robusto elemento autobiografico, dato il ricorrere delle solite situazioni e dei soliti nomi.
La figura chiave che emerge è poi quella dell’uomo mite in un mondo disumanizzato: e si pensi al grande classico di Tevis, L'uomo che cadde sulla Terra, oltre che a Solo il mimo canta al limitar del bosco. Non molto di più, purtroppo, anche se racconti come "Myra" e, soprattutto, "Eco", rappresentano un buon prodotto medio, bilanciato bene. E forse anche un po’ troppo bene per raccontare nel modo giusto - come in questo caso - la storia di un uomo che viene duplicato in un remoto futuro di immortali e si innamora di una replica femminile e smemorata di sé stesso.
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