Non solo muscoli, rischio con il fantasy
di Giovanna Grassi
Come reagisce Vin Diesel, che in tutto il mondo nella scorsa stagione ha tenuto alti gli incassi con il capitolo 8 di Fast & Furious, alle difficoltà che incontra al botteghino Usa il suo ultimo film The Last Witch Hunter - Il cacciatore di streghe?
«Sono abituato ai rischi, sono cresciute tra cento e una difficoltà e nulla mi spaventa. Il film di Breck Eisner è stato recitato da tutti noi, sir Michael Caine compreso, con passione e con divertimento anche perché uno dei miei partner, Elijah Wood, è una sorta di spiritoso hobbit mentre la giovane Rose Leslie è una star promettente. Il copione suggerisce, anzi dimostra, che le streghe sono tra noi e sono creature maligne, abili nel seminare zizzania».
Ma lei ci crede davvero?
«Basta guardarsi intorno.
Dobbiamo difenderci, sempre. Mi ha stupito che il New York Times dedicasse un trafiletto alla notizia che io faccio studiare judo, karatè e altre arti marziali a mia figlia per insegnarle a difendersi in un mondo dove ormai, in nome di una endemica violenza e follia (quanti sparano all'impazzata?) tutto può accadere».
Perché ha deciso di girare questo film ai confini dell'horror?
«Non lo considero un horror e lo difendo perché non punta tutto sugli effetti speciali digitali e sulla tecnologia. Preferisco pensare che, sulla realtà, innesta elementi sovrannaturali, come un fantasy».
Come è stato il rapporto con sir Michael Caine?
«Splendido e siamo amici da anni. Mi dice sempre che il nostro legame è solido anche perché veniamo entrambi dalla strada, ci siamo fatti le ossa lavorando, valutando le nostre energie, scegliendo molto per fare esperienze. Caine non ha esitato ad accettare il suo "grande vecchio" e diceva sempre che gli ricordava il maggiordomo di Batman».
Lei crede nella magia?
«Ritengo che nella realtà ci sia una sorta di magia perché tutto ciò che ci accade in fondo serve a qualcosa, spesso ha una, ragione che ci sfugge. Anche i grandi dolori ci sono utili».
Si riferisce a Paul Walker?
«Quando è morto nel maledetto incidente stradale è stato come se mi avessero tagliato un braccio. Poi me ne sono fatto una ragione, onorerò il mio amico Paul con un altro capitolo della nostra saga, che presto entrerà in lavorazione. Noi abbiamo creato insieme un "franchise" tra i più solidi del cinema, ne eravamo orgogliosi e io sento vicino Paul in tante cose che faccio».
È vero che finalmente forse realizzerà il suo sogno di un film su Annibale?
«Sì e parte del film sarà girata, spero, in Italia. Io da anni e anni leggo tutto il possibile sul condottiero cartaginese, famoso per le sue vittorie durante la seconda guerra punica. Ne faremo anche una serie tv per i bambini, si chiamerà "Hannibal the Barbarian". Infondo, mi dico (anche se non in groppa a un elefante come il mio eroe Annibale) porto qualcosa della complessità di questa figura in ogni mio personaggio, sicuramente nel mio guerriero Kaulder a caccia di streghe.
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